Dopo più di 50 anni vengono rivelati alcuni dei segreti riguardanti la morte di John Fitzgerald Kennedy. Gli Archivi Nazionali USA hanno messo online migliaia di file classificati sulla presidenza di JFK. Molti ma non tutti poiché Trump alla fine ha ceduto alle pressioni di CIA e FBI e ha autorizzato il rilascio solo di una parte dei documenti segreti. I file non ritenuti una minaccia per la sicurezza nazionale e quindi pubblicati sono 2800 ma altri 500 rimarranno negli archivi almeno fino al 28 aprile 2018, termine considerato sufficiente per determinare se tali ulteriori informazioni “possano recare danno alle operazioni militari, di difesa ed esecuzione della legge“.
Ma cosa ci sarà in questi documenti che il governo americano ha dovuto nascondere non solo al’opinione pubblica ma anche ai rappresentanti del Congresso statunitense? Lo stesso Congresso, infatti, aveva di nuovo indagato sull’omicidio Kennedy nel 1978-79 con una Commissione speciale che aveva contestato la tesi che a sparare a Dallas fosse stato, il 22 novembre del 1963, soltanto una persona: Lee Harvey Oswald, come invece aveva concluso la commissione Warren, quella voluta dal presidente Lyndon Johnson, subito dopo l’omicidio di JFK. Insomma, nonostante i risultati inconcludenti, la Commissione del ’78 fece capire, nel suo rapporto finale, di non credere alla tesi dell’assassino solitario ma di propendere di più per la possibilità di un complotto. Ma se di complotto si è trattato, da chi è stato ordito? E chi vi avrebbe partecipato?
I documenti rilevati oggi non rispondono a queste domande ma rivelano altri segreti riguardanti l’amministrazione Kennedy. In almeno uno dei documenti pubblicati denominato “sommario dei fatti” e risalente al 1975, si parla di alcuni tentativi della CIA di uccidere il presidente cubano Fidel Castro. Il documento rientra nelle indagini sulla possibilità che dietro l’omicidio di Kennedy vi fosse Cuba, tra le teoria più accreditate tra i cospirazionisti. Nel documento si legge: “La commissione ha determinato che agenti della Cia erano coinvolti in pianificazioni in questo Paese con determinati cittadini e altri per cercare di assassinare il premier Castro“.
In altri documenti relativi alle attività anti-castriste degli USA emerge l’“Operazione mangusta“, ovvero la contaminazione dei raccolti di Cuba con “agenti biologici” che apparirebbero come fenomeni naturali. In un altro dossier, sempre nell’ambito dei piani per abbattere il regime castrista, viene proposto di lanciare volantini sull’isola con i nomi dei funzionari comunisti da uccidere con vicino l’ammontare della ricompensa.
Riguardo a Oswald emergono pochi dettagli. Per i dirigenti sovietici era un maniaco neurotico senza alcuna relazione con l’URSS. Gli agenti cubani conoscevano Oswald e, in una conversazione intercettata, lo definiscono “un buon tiratore“. In un’altra conversazione intercettata dalla CIA emerge che, due mesi prima dell’assassinio di JFK, Oswald telefonò all’ambasciata russa di Città del Messico e parlò in un russo stentato con un console identificato come ufficiale del KGB.
Per conoscere tutta la verità basterà (forse) attendere la pubblicazione dei file mancanti; intanto è stato fatto un piccolo passo in avanti verso la soluzione ad uno dei misteri più oscuri del secolo scorso.
Davide Cocconi