Ci eravamo lasciati così, con la richiesta di archiviazione e con le procure di Roma e Palermo che si rimbalzavano le competenze, a causa di oscene perizie (spagnole) ed inverosimili ricostruzione dei fatti. Ma, ci eravamo lasciati anche con le parole di Santina D’Alessandro:
abbiamo fornito le prove dell’omicidio, hanno verificato che i testimoni hanno mentito… purtroppo non siamo riusciti ad avere il filmato di chi ha ucciso mio figlio e ci scusiamo con i Pm…
Parole dure quelle di Santina, parole di chi vede allontanare la giustizia per un figlio morto ammazzato, le parole di chi, nel diritto e nella ragione, viene abbandonato da chi dovrebbe tutelare e proteggere. Ma, la famiglia Biondo non si è mai arresa. Il 5 Aprile del 2017, presenta domanda di Avocazione.
Una luce nel buio
Un primo importante e significativo passo verso la giustizia è stato fatto. I legali della famiglia di Mario Biondo, l’avvocato Carmelita Morreale e il collega Fabio Falcone, hanno ricevuto la notifica tanto sperata : il decreto con il quale è stata disposta la Avocazione delle indagini, affidate inizialmente ai PM Calogero Ferrara e Claudio Camilleri, presso la Procura della Repubblica di Palermo, e che invece, a seguito dell’accoglimento dell’istanza, verranno condotte dalla Procura Generale presso la Corte d’appello di Palermo .
Ricorrono tutti i presupposti, di fatto e di diritto, per esercitare il potere di Avocazione al fine di garantire la completezza delle indagini preliminari e l’obbligatorietà dell’azione penale anche a tutela delle persone offese
Questa la decisione della Procura Generale della Repubblica. La svolta può essere decisiva. L’ omicidio di Mario Biondo, che abbiamo più volte raccontato, dando voce ai familiari e a mamma Santina , che non ha mai mollato nonostante la giustizia si sia messa più volte di traverso. Ma, la verità è lì, in quelle foto, in quel corpo adagiato, tra gli ostracismi, le bugie e gli insabbiamenti. La verità verrà fuori nonostante tutto. Ci sono mille motivi per cui la tesi del suicidio non regge, tesi suffragata da diversi periti italiani e spagnoli che, hanno smontato passo passo la tesi che la giustizia spagnola ha dato per certa senza effettuare alcun tipo indagine. La avocazione è stata accolta perché i Pm Ferrara e Camilleri hanno ignorato a più riprese, le relazioni di parte che riguardano le foto del ritrovamento. Nelle motivazioni con cui la Procura Generale della Repubblica ha disposto l’avocazione ci sono tutte.
Ora, ad occuparsi delle indagini per il reato di omicidio aggravato dalla premeditazione, sarà il capo della procura generale Roberto Scarpinato e il sostituto procuratore generale, Domenico Gozzo.
La Premessa
Il 30 maggio 2013 a Madrid, viene rinvenuto il corpo senza vita di Mario Biondo, all’interno della casa che condivideva con sua moglie Sanchez Silva Raquel (cittadina spagnola ). Mario viene trovato in posizione assisa, poggiato di spalle alla libreria, con le gambe tese e i talloni che toccavano terra, come fosse seduto in sospeso .Intorno al collo la “pashmina “. Per gli spagnoli si tratta da subito di suicidio. Scrive il Dott Scarpinato nella premessa:
le indagini si rivelano particolarmente difficili per alcune evidenti anomalie dei fatti, che facevano sorgere profonde perplessità sulla tesi suicidiaria
FALSA DICHIARAZIONE DELLA VEDOVA SUL LUOGO IN CUI LA STESSA Si TROVAVA DELLA MORTE E DEL RITROVAMENTO DI MARIO BIONDO .
Raquel Sanchez Silva dichiarava che il 29/05/2013, si era recata in automobile da Madrid a Plasencia dallo Zio Alvaro. Ma è lo stesso zio a smentire dichiarando di aver visto Raquel solo il giorno dopo. Non è tutto, infatti è emerso che quella notte Raquel sia stata vista a casa di un noto personaggio pubblico di Madrid.
FALSA DICHIARAZIONE DELLA VEDOVA SUI RAPPORTI CON IL MARITO E SUI PRESUNTI CONTATTI DEL MARITO CON GLI SPACCIATORI
Raquel Sanchez Silva ha sempre dichiarato di aver avuto sempre buoni rapporti con Mario. Dichiarava altresì, che a seguito di un controllo del telefono del marito, aveva riscontrato diverse chiamate fatte da Mario, verso il numero che i suoi amici, le avessero detto fosse il numero di uno spacciatore. Ma, Raquel mente. Sono gli stessi Pm a provarlo, infatti, la maggior parte delle telefonate che fa Mario quella sera, sono esclusivamente verso il cellulare della moglie.
FALSE DICHIARAZIONI DELLA VEDOVA E DEL DI LEI CUGINO, ENRIQUE GOMEZ SANCHEZ, SUGLI ACCESSI EFFETTUATI SUI PERSONAL COMPUTERS DI MARIO BIONDO.
Raquel Sanchez Silva, dichiara ai magistrati italiani di non aver cancellato niente dal PC di Mario, tranne le foto. E ha dichiarato anche che, nessuno tranne lei ha effettuato accessi al materiale informatico di Mario. Tutt’e due le dichiarazioni sono false: risulta infatti, che sono stati cancellati ben 996Gb di materiale, che assolutamente non possono essere solo foto. Inoltre è stato appurato che, ad aver messo mani nei PC di Mario, a più riprese, ci sia anche il cugino di Raquel, ingegnere informatico.
FALSA DICHIARAZIONE DELLA VEDOVA SULLA CONOSCENZA DELLA ASSICURAZIONE SULLA VITA DI MARIO.
Anche in questo caso la vedova mente. Sono gli stessi inquirenti ad appurarlo. Raquel sapeva benissimo che Mario aveva stipulato un’assicurazione sulla vita. E non solo lo sapeva, ma fu la stessa Raquel ha cancellare la mail del contratto arrivata all’indirizzo di posta elettronica di Mario.
FALSA DICHIARAZIONE DELLA VEDOVA E DELLA CAMERIERA (VILMA GRACIELA ) SULL’ORA DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI MARIO BIONDO E FALSE DICHIARAZIONI DELLA VEDOVA SULLE TELEFONATE EFFETTUATE VERSO L’UTENZA DEL MARITO.
La vedova e la cameriera, mentono anche sull’ora del ritrovamento del corpo. Raquel dichiara di non aver udito la chiamata al cellulare del marito alle ore 4:24 del 30/05/2013 e di essersi cominciata a preoccupare alle 13 del 30 maggio. Solo allora avrebbe mandato messaggi e tentato di chiamare Mario. Dichiarazione totalmente smentita dai tabulati telefonici. Inoltre, Raquel aveva anche dichiarato di aver telefonato alle 16 del 30 maggio, la cameriera Vilma, per farla andare a controllare nell’abitazione se per caso fosse successo qualcosa a Mario. Vilma, più volte, in corso di interrogatorio ha cambiato e si è contraddetta sull’orario della telefonata.
PRESENZA DI SOGGETTI IGNOTI PRESSO IL DOMICILIO DI CALLE MAGDALENA N°4, IL GIORNO 30.05.2013 , ALLE ORE 05.41
Il decesso di Mario, secondo quanto stabilito dal medico legale spagnolo, è avvenuto intorno alle 4 del mattino. Dalle indagini però, è emerso che alle 5:41 (un’ora e 41 minuti dopo) qualcuno ha usato il servizio webmail di Yahoo di Mario. Inoltre, Andrea Biondo, ha potuto constatare che l’ultimo accesso di Mario su whatsapp, recasse l’orario delle 05:59. Se a tutto ciò aggiungiamo che, la serratura della casa era chiusa a doppia mandata, si può dedurre che Mario non era solo, e qualcuno ha usato i suoi dispositivi dopo la sua morte.
OMESSA VALUTAZIONE DELLE RISULTANZE PERITALI DI PARTE A SEGUITO DELLA DISAMINA DELLE FOTOGRAFIE DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI MARIO BIONDO
L’ omicidio di Mario Biondo è il festival delle incongruenze, delle omissioni e degli insabbiamenti. Sono ormai cinque anni che va avanti così. Le foto del ritrovamento “parlano” da sole, eppure sono sempre state ignorate dagli inquirenti. Dalle carte si legge:
Oltre alla figura del medico legale, ancora più essenziale avrebbe dovuto e potuto essere quella dell’esperto antropometrico o comunque di altra figura in tale senso competente che, analizzando attentamente gli scatti fotografici e il posizionamento del corpo, di certo avrebbe contributo in modo essenziale alla esatta ricostruzione della dinamica del presunto suicidio di Mario Biondo.
A ciò si aggiungevano, inoltre, una serie di lacune nelle indagini dell’ufficio della Procura di Palermo, che non aveva dato sufficiente riscontro alle risultanze delle numerose consulenze di parte della difesa (ben quattro) tutte convergenti nel senso della natura omicidiaria dell’evento occorso in Madrid.
Appurate tutte le incongruenze, le lacune nelle indagini, le false testimonianze e le troppe contraddizioni di questo caso, il Dott Scarpinato ha ritenuto di dover accogliere l’istanza di Avocazione, senza attendere il dibattimento del GIP, fissata per il 13 Febbraio.
L’opposizione è stata ritenuta ammissibile e la notizia di reato è fondata . Questo è quello che si legge nel fascicolo della Procura .
Un passo importante verso il processo per l’ omicidio di Mario Biondo è stato fatto, adesso ci aspettiamo che venga fatta giustizia, e speriamo che la procura generale cominci ad indagare i soggetti coinvolti in questa terribile tragedia.
Queste le parole di Santina D’Alessandro che, con grande coraggio e determinazione, non ha mai mollato, e non cederà mai fino a che non sarà fatta giustizia per Mario.