Omicidio di Rozzano, nonno punito per gli abusi sulla nipote

Omicidio di Rozzano, nonno punito per gli abusi sulla nipote

Dalle indagini sull’omicidio di Rozzano è emerso che l’esecuzione del nonno abusatore era premeditata da tempo, oltre a l’ex genero coinvolti anche i figli dell’uomo.

I risvolti dietro l’omicidio di Rozzano diventano sempre più macchinosi: secondo gli inquirenti, l’esecuzione del 63enne sembrerebbe il frutto di un piano studiato per lavare l’onta dei  suoi abusi dalla famiglia. Metodi da clan quelli usati nei confronti dell’uomo, che portano nel mirino degli inquirenti oltre all’esecutore materiale anche i figli dell’uomo.  Un’esecuzione in piena regola, avvenuta poche ore dopo che la bambina, vittima degli abusi del nonno, era stata ascoltata dal gip in un incidente probatorio.

Il caso

L’omicidio di Rozzano è avvenuto nel pomeriggio di lunedì nell’hinterland milanese. A.C., indagato per gli abusi sulla nipote di cinque anni, è stato raggiunto da quattro colpi di pistola, due dei quali hanno centrato il suo addome. Ad ucciderlo l’ex compagno della figlia, E.S. di 35 anni, per vendicare i presunti abusi dell’uomo sulla bambina.




A.C. si trovava a Rozzano da due giorni, ospite del figlio, dopo qualche mese di assenza. Il nonno aveva infatti abbandonato la città un paio di mesi fa, dopo che erano emersi i presunti abusi sulla piccola di cinque anni. Gli inquirenti hanno oggi avanzato l’ipotesi che dietro l’omicidio del nonno vi sia un’operazione con metodi mafiosi. Pare che i tre figli dell’uomo, tra cui la mamma della piccola, e l’ex genero avessero attirato l’uomo a Milano per vendicarsi.

Le indagini

A coordinare le indagini degli investigatori il sostituto procuratore Letizia Mannella e la pm Monia Di Marco. Stando alle prime ricostruzioni l’omicidio di Rozzano è maturato in ambienti che ricordano quelli della criminalità organizzata. In attesa di approfondire le implicazioni degli altri membri della famiglia, il killer di Rozzano e il suo complice sono stati trasferiti a San Vittore.  Gli inquerenti dovrebbero inoltrare in giornata al gip Teresa De Pascale le richieste di convalida dei due fermi e della conseguente custodia cautelare in carcere. E.S. e il suo complice sono accusati del reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

Emanuela Ceccarelli

Exit mobile version