Oliver Sacks, recensione “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”
Oliver Sacks è un neurologo e scrittore. Ha scritto infatti diversi libri best seller e molti raccontano le storie di soggetti con disturbi neurologici. Come in “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”.
Il saggio è diviso in quattro parti: “Perdite”, “Eccessi”, “Trasporti”,e “Il mondo dei semplici”. Ognuna di queste racconta un diverso tipo di disturbo che Sacks ha incontrato nel corso della sua vita.
In “Perdite” Sacks presenta casi di persone con deficit all’emisfero destro. La particolarità di questo primo capitolo risiede proprio nell’attenzione a questo emisfero. Generalmente si pone il focus sull’emisfero sinistro, le cui lesioni sono più dimostrabili dell’emisfero destro. Sebbene “è l’emisfero destro che è preposto alla cruciale funzione del riconoscimento della realtà, capacità che ogni creatura umana deve avere per sopravvivere.[2]“
Tra i casi in questa sezione abbiamo appunto “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”. Si tratta del racconto di un uomo, un musicista che inizia a confondere ciò che vede, scambiando appunto sua moglie per un cappello o inizia a parlare con i parchimetri credendo siano persone. Egli non era neanche consapevole di questo deficit che può essere diagnosticato come prosopagnosia (incapacità di riconoscere i volti).