Secondo quanto riportato da Fondazione Progetto Arca, gli sfratti a Milano sono circa 300 al mese. Ciò significa che ogni giorno 10 persone rimangono senza casa, incrementando di conseguenza il numero, già considerevole, dei senzatetto. Occorre pensare rapidamente a dei provvedimenti per contrastare questo fenomeno e per “fare uscire le persone dalla povertà”, anche perché secondo i dati il costo degli affitti non è certo destinato a scendere.
Il problema degli sfratti a Milano
Milano è una citta grande, moderna, con moltissime opportunità da offrire, ma è anche carissima. Il costo della vita è aumentato moltissimo nel corso degli ultimi anni e l’emergenza affitti è spesso sulle prime pagine dei giornali, in quanto è un problema presente anche all’estero. Nel capoluogo lombardo però, a causa del costo elevato delle abitazioni e della spesso non adeguata retribuzione percepita dai residenti, la situazione sta virando decisamente verso il peggio.
Gli sfratti a Milano infatti sono sempre di più. Le famiglie che a fine mese non riescono a pagare il canone d’affitto e sono soggette a sfratto esecutivo si sono moltiplicate moltissimo, generando un grave problema sociale. Secondo i dati riportati da Fondazione Progetto Arca, gli sfratti a Milano sarebbero 300 al mese; di fatto ogni giorno più di 10 persone rimangono senza casa. Un numero davvero allarmante che deve essere contenuto.
Il presidente di Progetto Arca, Alberto Sinigallia, ha riportato questo dato durante l’apertura di un market solidale nella città meneghina. Ha sottolineato come la povertà assoluta in Italia sia arrivata ad un picco storico che tocca circa il 10% degli abitanti, e ha aggiunto che questo dato “è un grave problema per il futuro”.
Sinigallia ha poi fornito un quadro delle persone che si rivolgono ai punti di aiuto alimentare di Progetto Arca spiegando come, contrariamente alla narrazione fornita da alcuni media, la maggior parte di esse sia italiana: “Sono radicati nel territorio, hanno mutuo o affitto e non riescono ad andare avanti, o perché è diminuito lo stipendio, o perché è aumentato il costo della vita”. Ha poi aggiunto: “il welfare non riuscirà a reggere se non facciamo uscire le persone dalla povertà”.
La situazione descritta è quindi parecchio difficile, con migliaia di persone che ogni anno perdono la casa e sono costrette a vivere per strada aumentando il numero, già cospicuo, di senzatetto. Si chiedono quindi risposte a chi gestisce la regione, in modo da limitare gli sfratti a Milano e porre un freno ai prezzi esorbitanti degli affitti.
La sfida
L’assessore al welfare di Milano, Lamberto Bertolè, ha risposto a Sinigallia sull’emergenza affitti e sfratti. Secondo l’assessore, che riconosce l’esistenza di un problema sociale e concreto nella città, la sfida sulla casa è “avere molti posti letto per gli studenti e case per i nuclei familiari a prezzi sostenibili, a 400 o 500 euro al mese”. Ad ora un sogno. Sugli sfratti a Milano ha spiegato che occorre “dare risposte alle famiglie e ai nuclei più fragili” e studiare “un’offerta abitativa che consenta affitti sostenibili”. Quello insomma che chiedono tutti, ma nessuna proposta pratica per ottenerlo.
A peggiorare la situazione inoltre ci pensano i dati sui costi degli affitti, forniti da Idealista. A causa dell’inflazione i canoni di affitto aumenteranno per i milanesi di circa 15 euro al mese, circa 180 euro all’anno. Una cifra che forse sembra irrisoria al momento, ma che se viene sommata a tutti gli altri rincari incide di molto sulle spese di un nucleo familiare.
Il rischio di povertà è sempre più in aumento, e devono essere presi provvedimenti seri ed immediati per porre un freno agli spaventosi rincari che le città d’Italia stanno subendo. Gli sfratti a Milano sono un problema grave che non può essere sottovalutato.
Marco Andreoli