OGM: Greenpeace contro 109 premi Nobel

OGM109 è il numero dei premi Nobel e 2212 quello degli scienziati  che hanno posto la loro firma su una lettera destinata a una delle organizzazioni  non governative ambientaliste e pacifiste più famose al mondo, Greenpeace, per chiedere di rivedere la sua posizione in merito agli alimenti geneticamente modificati, gli OGM.

Ad essere oggetto di discussione e discordia è, per la precisazione, il Golden Rice, il “Riso  Dorato”, una varietà di riso geneticamente modificato, (a detta degli scienziati)  prezioso come l’oro in quanto ricco di vitamina A, indispensabile soprattutto per tutti quei Paesi “in via di sviluppo”, in particolare l’Africa e il sud est asiatico,  in cui la maggior parte della popolazione rischia ogni giorno la morte e la cecità, soprattutto i bambini, a causa proprio della malnutrizione e della drastica carenza di vitamine, fondamentali per l’organismo umano.

Milioni di vite che potrebbero essere salvate proprio grazie a questa varietà di riso. A quanto pare.

Secondo i firmatari, Greenpeace avrebbe condotto delle campagne decisamente aggressive contro gli OGM, andando a compromettere lavori, progetti, ricerche e sperimentazioni di centinaia di ricercatori. Inoltre, diffondendo alimenti e prodotti geneticamente modificati, si andrebbe a incrementare e a raddoppiare la produzione di cibo entro il 2050 andando a garantire nutrizione  a quelle popolazioni che oggi soffrono la fame.

Non sarebbero un rischio, ma una risorsa.

Secondo gli scienziati, infatti, i prodotti geneticamente modificati sono da considerare assolutamente sicuri in quanto da ricerche scientifiche si è sempre mostrato che essi non hanno mai portato nei confronti di uomini, animali o dello stesso ambiente, ripercussioni e conseguenze negative a causa del loro consumo o della loro coltivazione.

Se per i premi Nobel le azioni di Greenpeace costituiscono una vera e propria strategia per portare la popolazione a supportare e a “investire” sulle loro cause andando contro la scienza e il progresso, per Greenpeace, ovviamente, la questione OGM e “Riso Dorato” assume tutta un’altra valenza. Tanti sono gli attivisti e le organizzazioni che, oltre a Greenpeace, si oppongono all’uso e allo sviluppo di OGM.

Secondo l’organizzazione, infatti, gli Organismi Geneticamente Modificati, non sono altro che un prodotto industriale in cui l’uso di erbicidi e pesticidi è all’ordine del giorno. Gli OGM non portano altro che rischi e drastiche conseguenze per l’ambiente, come la perdita di biodiversità, per la salute e, ovviamente, per le colture tradizionali e biologiche.

E ben presto anche la voce di Greenpeace si è fatta sentire, andando a contrastare ciò che afferma con tanta sicurezza la scienza. Secondo le dichiarazioni della Responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia, Federica Ferrario, infatti, lo stesso IRRI, International Rice Research Institute, attivo proprio nella ricerca del Riso Dorato, afferma che, in realtà, risultati riguardanti l’arricchimento di vitamina A di questa varietà di riso non sono stati ancora provati. Il grave problema della malnutrizione può essere risolto solo attraverso una promozione di diete equilibrate, attraverso un eguale ed equo accesso alle risorse alimentari, attraverso l’uso di tecniche agricole che vadano a rispettare l’ambiente.

Queste le parole della Ferrario:

«Respingiamo al mittente le accuse secondo cui staremmo bloccando il “Golden rice”, si tratta di falsità. Lo sviluppo di questo riso OGM si è rivelato essere finora fallimentare, e non una soluzione per la carenza di vitamina A, tant’è che dopo oltre venti anni di ricerche e finanziamenti questo progetto è ancora in alto mare. Come ammesso dallo stesso International Rice Research Institute (IRRI), non è stato ancora dimostrato che il “Golden Rice” sia in grado di far fronte alla carenza di vitamina A. Quindi, per essere chiari, stiamo parlando di qualcosa che non esiste nemmeno».

Tra possibili soluzioni, proposte, ipotetici o effettivi progressi scientifici e battaglie in nome dello sviluppo, del progresso e della tutela dell’ambiente, a rimetterci sono sempre i più poveri. La malnutrizione e la mancanza di cibo e vitamine non guardano in faccia nessuno. E ogni anno, aumenta vertiginosamente il numero delle vittime che la fame si porta via con sé.

Giulia Simeone

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