Odio i Salvini dell’Illinois
Vorrei tanto conoscere lo spin doctor di Matteo Salvini, casomai chiedergli se ha studiato “strategie comunicative” in qualche birreria storica di Monaco di Baviera, o se il master lo ha preso seguendo i videocorsi d’annata in bianco e nero di Joseph Goebbels. Però una cosa è certa: ora che Salvini è indagato dalla procura di Agrigento per istigazione all’odio razziale, sequestro di persona e altri turpi capi d’accusa, sicuramente si giocherà la carta del martire del sistema.
Lui tapino! Povero vicepremier, nonché ministro degli interni con portafoglio e delega alle stronzate in diretta su Facebook, è solo uno strenuo difensore dell’ italica identità contro l’immane invasione di clandestini che ci sta sommergendo! Che eroe! Quale intrepido coraggio racchiuso in quelle maniglie antipanico dell’amore ostentate come sacrificio alla patria mentre con un polipo in mano sembra dire: “oggi frittura o … la solita trippa?”
Ma è un cucciolotto andiamo! A chi può mai far del male un tipino così? Come ogni inquietante bipolare che si rispetti prima dichiara ogni nefandezza umana possibile ed immaginabile e poi manda baci a tutti! Anche Norman Bates imbalsamava con amore! Certo, mai mandarlo con un ascia in mano in montagna a scrivere le sue memorie. Davvero. E’ innocuo come un’ orchite all’ultimo stadio! A chi può far male? Non certo a chi è più forte di lui. No, i tipi così sono dei vili, in fondo delle vere merde. Se la prendono con chi già non ha nulla, lo innalzano a nemico, a minaccia collettiva … e da perfetti sciacalli quali sono lo scarnificano fino all’osso.
Salvini è un pover’uomo che si fa forte sulle disgrazie altrui, e chi si occupa della sua comunicazione ha un lavoro semplicissimo: non capovolge la realtà, né ha bisogno di mentire, gli basta dare la colpa ad altri. A questi aiutanti dello stregone basta dire che i migranti sono un problema perché l’Europa non li vuole e ce li appioppa a noi, che siamo soli, fessi e fregati (anche se Bruxelles sgancia fior di euro per l’accoglienza che puntualmente spariscono chissà dove). Insomma non sono i valori a capovolgersi, vengono solo indirizzati altrove.
Non è l’umanitarismo a sparire, bensì la sacrosanta priorità nazionale in tempo di perenne crisi ad avere la precedenza. Poi non conta se crollano ponti, se non c’è lavoro comunque, se ci sono terremotati da decenni che aspettano una casa, se insomma restano comunque degni successori delle merde che li hanno preceduti, conta che sia dia l’impressione – la semplice ed effimera impressione – di cambiare le cose.
A conti fatti Salvini non ha ancora fatto una mazza, così come il resto del governo. Non solo i migranti stipati sulla nave della “nostra” Guardia Costiera sono stati sequestrati, ma anche Conte sembra governare con una pistola alla tempia! Fossi un parente del Presidente del Consiglio chiederei ai rapitori almeno una volta al giorno rassicurazioni sulla sua integrità, ma in fondo … sono cazzi loro!
Un ministro degli interni che sta sempre con la “panza de fori”, che rompe i coglioni di continuo con le dirette su Facebook, secondo voi è uno che lavora? Quello sa che arrivano navi dalla Libia solo perché ascolta il meteo per capire se può andare al mare la mattina! Per lui è una notizia di risulta e basta.
Però va’ detto dopo esser stato inquisito dalla procura, Salvini ha avuto l’appoggio incondizionato di Berlusconi. Bisogna ammettere che tra criminali c’è sempre tanta solidarietà. Non conta se uno ce l’ha coi neger e l’altro soprintendeva alla tratta clandestina delle nipoti di Mubarak, quel che conta è che tra animali c’è più fratellanza che tra noi esseri umani. Bravi, imparate dalle bestie!
Fonte foto Corriere.it