La catena alimentare marina rischia di essere compromessa a partire dalle fondamenta: i fitoplancton sono a rischio di estinzione.
wikipedia.orgQuando si parla dell’aumento dei gas serra e delle conseguenze che ne riporta l’aria, spesso, erroneamente, non si considera un problema anche dei mari. Vi è, infatti, un continuo scambio di gas fra mare e atmosfera. I gas a contatto con la superficie dell’acqua tendono a dissolversi in essa: ogni anno oltre un quarto delle emissioni globali di CO2 viene assorbito dagli oceani, composto in costante aumento a causa delle attività umane.
L’anidride carbonica disciolta nel mare ha la tendenza a reagire chimicamente con l’acqua, formando altri composti (H2CO3, HCO3-,H+) e questo provoca un aumento dell’acidità delle acque.
La velocità con cui il pH sta diminuendo è sconcertante: non era mai stata registrata nella storia millenaria del clima una variazione così aggressiva. Ѐ l’analisi di oltre 49 studi a confermarlo: il pH delle acque potrebbe acidificarsi a tal punto da sconvolgere il delicato equilibrio del fitoplancton, la complessa comunità di microrganismi che vive sulla superficie degli oceani, che è alla base della catena trofica marina.
Quali saranno le conseguenze? Secondo quanto riportato su Nature Climate Change dai ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) e dell’Università dell’Alabama, i cambiamenti che subiranno i fitoplancton modificheranno il ciclo del carbonio, cosicché l’equilibrio fra le diverse specie verrà sconvolto ed alcune rischieranno addirittura l’estinzione, mentre altre prevarranno crescendo in maniera abnorme. Le ripercussioni arriveranno anche sulla terraferma travolgendo tutti gli esseri viventi a contatto con le acque marine, a partire dagli orsi polari, fino ad arrivare all’uomo.
Non è soltanto una teoria di un numero esiguo di scienziati ad affermare ciò: il tutto è stato confermato da una simulazione su scala globale, che ha valutato la reazione di un centinaio di specie a variazioni di temperatura, salinità e correnti oceaniche. Anche il riscaldamento delle acque giocherà un ruolo fondamentale: provocherà infatti la migrazione di molte specie del fitoplancton verso i poli, seguite suoi consumatori primari e secondari, spopolando così le acque continentali.