Il cuore della Germania è teatro di una battaglia tra progresso industriale e conservazione ambientale, incarnata dalle proteste scaturite contro l’ambizioso piano di espansione della Gigafactory di Tesla. Un gruppo di attivisti, armati di amache e determinazione, ha effettuato un’occupazione contro Tesla in un’area naturale destinata all’ampliamento del gigantesco impianto automobilistico. Mentre la Gigafactory potrebbe rappresentare un’opportunità economica, le preoccupazioni ambientali e le voci della comunità locale si ergono come ostacoli significativi.
Occupazione contro Tesla nel nome dell’ambientalismo e contro l’espansione della gigafactory in Germania
Un centinaio di attivisti ambientalisti ha preso d’assalto un’area naturale in Germania, portando avanti il progetto di occupazione contro Tesla. L’occupazione dell’aerea è perché questo spazio è destinato all’ampliamento della Gigafactory di Tesla, principale polo produttivo dell’azienda in Europa.
Il progetto della fabbrica della Tesla si erige nel Brandeburgo, a Grünheide. L’idea è quella di offrire lavoro a 12 mila dipendenti e più per produrre mezzo milione di automobili all’anno. L’area della foresta prende in considerazione almeno 300 ettari di territorio, ma l’azienda che si erigerebbe sarebbe diviso in più sedi. In quelle sedi della casa automobilistica, Elon Musk punta a produrre auto e tutto il resto ciò che concerne il settore automobilistico. La prima fase di espansione dell’azienda Tesla prevedeva la costruzione di 2.000 auto a settimana su un totale di 500.000 annue.
La controversa espansione, progettata per accogliere fino a 12.000 dipendenti e produrre mezzo milione di veicoli annui, ha suscitato proteste da parte dei movimenti “Stop Tesla” e “Robin Wood”. In particolare, l’area designata per l’espansione è oggetto di preoccupazione per il suo impatto ambientale, con la necessità di disboscamento di circa 120 ettari di foresta, inclusa un’area di protezione delle acque potabili.
L’idea dell’espansione dell’azienda in una foresta non è una novità: già dal novembre 2022 Elon Musk aveva pubblicizzato a gran voce il grande progetto che comprendeva l’abbattimento di alberi nei 70 ettari della foresta. Dunque sono già due anni che Tesla ha iniziato queste operazioni di disboscamento e di industrializzazione in una delle zone più verdi della Germania, la foresta del Brandeburgo.
La battaglia per la foresta contro la gigafactory
Gli attivisti, con cappucci e sciarpe a coprire i volti, hanno creato un accampamento nella zona, resistendo con determinazione. La loro azione segue il risultato di un recente referendum, non vincolante ma significativo, in cui quasi i due terzi dei cittadini di Grünheide si sono espressi contro l’ampliamento della Gigafactory. Un chiaro messaggio di opposizione che gli attivisti stanno portando avanti con determinazione, dichiarando che l’occupazione continuerà almeno fino al 15 marzo.
Slogan e richieste degli attivisti nell’occupazione contro Tesla
Gli ambientalisti, durante l’occupazione contro Tesla, hanno esposto striscioni con slogan eloquenti come “L’acqua è un diritto umano”, “Foresta invece di fabbrica di mostri” e “Le auto pulite sono una sporca bugia”. La loro protesta non riguarda solo la salvaguardia del bosco, ma si estende alle preoccupazioni per lo smaltimento delle acque reflue e le conseguenze dell’estrazione di litio per le batterie, punti sollevati con manifesti informativi.
Come se non fosse un problema per l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico sempre più evidente, specialmente al Nord dell’Europa, le più importanti figure delle istituzioni tedesche hanno approvato il progetto e hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione. Tra gli inauguratori, vi era il cancelliere tedesco Scholz e il ministro dell’Economia Habeck.
Non solo gli attivisti ad aver portato a termine questo progetto nel nome dell’ambientalismo, ma ci sono anche gli abitanti locali che hanno sostenuto l’iniziativa di occupazione contro Tesla. Gli occupanti hanno espresso la loro preoccupazione non solo riguardo al benessere della foresta, ma anche perché gli impianti industriali potrebbero inquinare gravemente le acque potabili nella foresta. Le accuse che sono arrivate, con l’occupazione contro Tesla, sono quelle di lassismo, specialmente nei confronti dei permessi e dei funzionamenti interni e la mancanza di eventuali controlli.
La reazione delle autorità e il futuro della Gigafactory
Fino ad ora, la polizia ha adottato un approccio cauto nei confronti dell’occupazione contro Tesla, annunciando la possibile emissione di avvisi di prescrizione per impedire l’accesso agli impianti ferroviari circostanti. La conferma finale sull’espansione della Gigafactory dovrebbe giungere dal consiglio comunale a maggio. Mentre le autorità valutano la situazione, la tensione tra lo sviluppo industriale e la tutela ambientale si fa sempre più evidente, rappresentando una sfida cruciale per il futuro della produzione automobilistica in Europa.
Lucrezia Agliani
Progresso e tutela dell’ambiente … un dilemma sempre più attuale che solleva dubbi e proteste in più parti del pianeta.
L’attenzione dei giovani è molto alta, come alto lo scontro che li vede sempre esposti a critiche ingiustificate e strumentali.
L’augurio è che a vincere sia il buonsenso e un futuro “pulito” per tutti.
Disboscamento, inquinamento delle falde acquifere …. un progresso sfrenato e, direi, anche un po’ modaiolo, che nel lungo termine lascerà le sue tracce distruttive.
Giusto che i giovani oprotestino e alzino la voce, specialmente Eduardo la politica diventa sirda e avida solo di denaro