Alimentazione in Italia – L’Italian Obesity Barometer Report, in collaborazione con l‘Istat, riporta dati inequivocabili: l’Italia si trova a dover gestire un sensibile incremento dell’obesità in tutte le fasce di età.
Le donne mostrano un tasso di obesità inferiore rispetto agli uomini, che letteralmente “ingombrano” il podio con l’11,8%; bambini e adolescenti non sono assolutamente esclusi: malattie come diabete, infarto, ictus e tumore restano la principale fonte di preoccupazione, in quanto lo status di salute delineato risulta conforme a simili rischi. L’emergenza riguarda soprattutto il sud della penisola: il 32% dei bambini e il 26% degli adolescenti riportano un peso maggiore rispetto a quanto consigliato; un bambino/adolescente su tre riscontrerebbe le suddette caratteristiche.
La dieta mediterranea è morta. Dobbiamo recuperarla.
(Congresso europeo sull’obesità, Vienna – 2018)
Così afferma Joao Breda, capo dell’ufficio europeo dell’Oms per la prevenzione delle malattie non trasmissibili. “In Italia almeno tre quarti dei bambini mangiano frutta ogni giorno o quasi tutti i giorni”; fu questa la conclusione ottimistica dell’esperto e che oggi sembra parzialmente scemare.
Uno degli elementi sociali che si tende spesso a sottovalutare è proprio l’alimentazione: quando si tratta di evidenziare un disagio fisico, si tende spesso a scindere la mente da quest’ultimo, come fosse una problematica facilmente sormontabile. Impossibile ignorare di come l’Italia stia fortemente accusando i cambiamenti degli ultimi due anni: il paese “bella cartolina” comincia a tentennare tra disagi politici interni/europei, la mancata manutenzione di strutture e derivati, l’investimento istituzionale quasi assente e via dicendo.
Lo scorso anno l’Oms registrava un aumento dello stress, dipingendolo a vero e proprio “male del secolo“ – nell’ultimo semestre l’85% degli italiani presentava disturbi legati proprio a questo. E’ ormai clinicamente appurato di come la cosiddetta “fame nervosa” sia tutt’altro che una leggenda metropolitana; riesce davvero difficile ignorare un barlume di collegamento fra l’attuale situazione dell’ “italiano medio” e la sua salute fisica. Al tempo stesso, le cattive abitudini e la mancata supervisione dei propri figli delineano l’ennesima reazione a catena. Resta solo prendere atto del fatto che anche l’ultima scusante di bellezza italiana andrà probabilmente a farsi benedire.
Perlomeno abbatteremo gli stereotipi.
Eugenio Bianco