Il mercato di Nupi Keithel è nato nel XVI secolo, e ospita ogni giorno tra le 5000 e le 6000 donne venditrici
Il mercato di Nupi Keithel – conosciuto anche come Ima Keithel, dove Ima vuol dire “madre”- è un grande mercato gestito interamente da donne, che si trova nel centro di Imphal, nella regione del Manipur in India. Fondato nel ‘500, tuttora è un importante centro commerciale e popolare attrazione turistica, in quanto è l’unico mercato del suo genere in Asia, e forse nel mondo.
Nel mercato le 5000 donne commercianti vendono verdura, frutta, tessuti, spezie e utensili. Il Mother’s Market è stato fondato nel ‘500 in seguito all’imposizione del sistema di lavoro lallup- kaba, che imponeva agli uomini di lavorare in terre lontane, e di prestare servizio nell’esercito contro cinesi e birmani. Così, migliaia di donne hanno dovuto assumere il ruolo di capofamiglia, e sostenere i loro figli coltivando i campi, producendo tessuti e vendendo questi prodotti.
Quando gli imperialisti britannici cercano di boicottare il Nupi Keithel, scoppia il Nupi Lan, la “Guerra delle donne”
Nel 1891 l’amministrazione coloniale britannica ha tentato di cambiare le condizioni economiche e politiche che reggevano il funzionamento del mercato, attraverso il sequestro e l’esportazione di cibo senza tener conto delle esigenze locali, proprio durante la carestia del Mautam (un periodo in cui la fioritura del bambù in India provoca un’invasione di ratti neri, che si nutrono dei suoi semi).
Le donne insorsero, così gli inglesi, di tutta risposta, cercarono di vendere i beni di Ima Keithel a stranieri e acquirenti esterni. Queste proteste confluirono nelle cause del Nupi Lan, “Guerra delle donne”, che si è svolta in due tempi: 1904 e 1939. Il conflitto, decisivo nella storia del Manipur, era sorto contro lo sfruttamento di massa e contro la carestia, di fatto artificiale, perché causata dall’esportazione dei beni che servivano all’autosostentamento della regione. Il Nupi Lan, oltre a gettare i semi delle riforme economiche e politiche, ha segnato un punto di svolta nella vita politica di leader come Hijam Irabat, divenuto in seguito il fondatore del Partito Comunista nella regione.
Com’è fatto il mercato di Nupi Keithel
Il mercato si trova in tre grandi edifici, con pagode e colonnati, ed è diviso in due sezioni: quella con le abitazioni tessili, e quella con i generi alimentari per la casa.
L’Ima Keithel è gestito da un’unione di tutti i venditori del mercato: solo le donne che sono state sposate almeno una volta possono allestire bancarelle, spesso si tratta di divorziate o vedove dall’insurrezione nel Manipur, tra i 45 e i 70 anni.
Nel 2016 un forte terremoto ha colpito Manipur, e ha distrutto alcune strutture permanenti del complesso.
Le botteghe vengono tramandate alle donne della famiglia, di generazione in generazione, e chi eredita continua a seguire le regole non scritte sulle quali si regge il mercato che, in questo modo, acquisisce ancor più solidità.
Un simbolo di emancipazione femminile in uno dei Paesi peggiori in cui potrebbe nascere una donna
Purtroppo casi del genere ci ricordano che da “eccezionale” a “eccezione”, il passo è davvero breve: si tratta infatti di una rarissima eccezione determinata da precise e antichissime cause storiche, perpetrate nei secoli. L’India continua a essere uno tra i Paesi peggiori in cui potrebbe nascere una donna, in particolare il peggiore tra quelli appartenenti al G20 (i Paesi industrializzati). Infatti, le donne del Manipur godono da sempre di uno status speciale nella società, a differenza delle donne di molti altri stati indiani. La vita di una donna in India è peggiore di quella di un uomo sotto qualsiasi punto di vista: l’alfabetizzazione è decisamente minore, le violenze sessuali e gli sfregiamenti con l’acido sono all’ordine del giorno, continuano persino le uccisioni per accaparrarsi la dote, nonostante in teoria sia stata proibita nel 1961. La vita è peggiore non solo qualitativamente, ma anche quantitativamente: gli aborti su feti femminili sono molto frequenti, e la stessa aspettativa di vita è più bassa; nelle famiglie, non è infrequente che le femmine mangino meno di un maschio, e che soffrano di malnutrizione.
Francesca Santoro