Nuovo virus delle scimmie in Cina: sale la preoccupazione

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Scimmie urlatrici messicane: Gruppo di scimmie urlatrici che alimentano (credits: Dallas Levey)

Un uomo di 37 anni è stato ricoverato in gravi condizioni a Hong Kong dopo essere stato infettato da un virus letale trasmesso dalle scimmie. Il caso del nuovo virus delle scimmie in Cina ha scatenato grande preoccupazione e allarme. L’uomo, senza contatti diretti con le scimmie, ha sviluppato sintomi gravi dopo essere stato in una zona rurale. Dalle analisi è emersa la positività al virus B dell’herpes, raro e potenzialmente letale.

Un uomo di 37 anni è stato ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Hong Kong dopo essere stato infettato da un virus letale trasmesso dalle scimmie. Il caso, avvenuto all’inizio di aprile, ha scatenato l’allarme in Cina, dove le autorità sanitarie hanno avviato le indagini per identificare la provenienza del virus e il rischio di contagio.

L’uomo ha probabilmente contratto tale virus durante la visita al parco Kam Shan, dove ci si può avvicinare agli animali. Infatti ha riferito di essere stato graffiato da un esemplare di scimmia. L’uomo ha avuto una febbre altissima e poi ha perso conoscenza. Solitamente, i sintomi di questo virus compaiono dopo 3-7 giorni dal contagio. I sintomi, che includevano non solo febbre alta, ma anche dolori muscolari e una progressiva disfunzione degli organi, hanno portato al suo immediato ricovero in ospedale.

Dalle analisi effettuate è emersa la positività al virus B dell’herpes, un agente patogeno raro e potenzialmente letale per l’uomo. Il virus, solitamente trasmesso attraverso il morso o la saliva di scimmie infette, può causare una serie di sintomi gravi, tra cui febbre emorragica, encefalite e insufficienza multiorganica.

Il caso di Hong Kong ha destato preoccupazione non solo per la gravità delle condizioni del paziente, ma anche per il potenziale rischio di diffusione del virus. Le autorità sanitarie cinesi hanno invitato la popolazione a prestare attenzione e a segnalare qualsiasi contatto con le scimmie o la comparsa di sintomi simil-influenzali.

Ciononostante, le indagini sono in corso per determinare l’origine del contagio e valutare l’eventuale presenza di altri casi.

L’episodio riaccende i riflettori sui rischi associati alle zoonosi, le malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo. Il contatto con animali selvatici, sia domestici che esotici, può esporre a virus e batteri potenzialmente pericolosi, con conseguenze gravi per la salute umana.

In un’epoca di globalizzazione e intensi scambi commerciali, la prevenzione delle zoonosi diventa sempre più importante. È fondamentale rafforzare i sistemi di sorveglianza sanitaria, promuovere la corretta gestione degli animali e sensibilizzare la popolazione sui rischi associati al contatto con animali selvatici.

Il caso del virus B dell’herpes in Cina rappresenta un monito a non sottovalutare i pericoli delle zoonosi e a mettere in atto tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione di malattie potenzialmente letali.

Oltre al caso di Hong Kong, negli ultimi anni si sono verificati altri casi di infezione da virus B dell’herpes in diverse parti del mondo. La maggior parte di questi casi ha riguardato persone che avevano avuto contatti diretti con le scimmie, come operatori zoologici o viaggiatori che avevano visitato aree con presenza di scimmie selvatiche.

La gravità dei sintomi e l’alto tasso di mortalità associato al virus B dell’herpes rendono necessaria una vigilanza costante e un approccio preventivo rigoroso. Le autorità sanitarie raccomandano di evitare il contatto con le scimmie, sia domestiche che selvatiche, e di lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato animali o superfici potenzialmente contaminate.

In caso di comparsa di sintomi simil-influenzali, soprattutto dopo un contatto con le scimmie, è importante rivolgersi tempestivamente a un medico per ricevere una diagnosi e un trattamento adeguati.

L’incidente di Hong Kong sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta alle zoonosi. La condivisione di informazioni e lo sviluppo di strategie di prevenzione e controllo congiunte sono fondamentali per contenere la diffusione di queste malattie e proteggere la salute pubblica a livello globale.

Patricia Iori

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