Fino ad oggi il dizionario era pieno di termini antichi e incentrati solo sul genere maschile. Treccani ha deciso di stare al passo con i tempi e eliminare tutte le tracce di maschilismo che da sempre impregnano la nostra lingua.
Treccani ha annunciato il suo nuovo dizionario inclusivo in anteprima nell’ottobre del 2022 e lo ha presentato questo febbraio a Testo, la fiera dell’editoria di Firenze. Le novità sono molte e riflettono la spinta di inclusività che invade questi tempi moderni. Ogni termine non privilegia più il genere maschile, ma lemmatizza anche le voci al femminile. Esempi come “medica”, “ministra” e “sindaca” sono state inserite in grassetto prima di quelle al maschile , seguendo l’ordine alfabetico. Una vera e propria rivoluzione per la lingua italiana. A cambiare sono anche molte definizioni eliminando gli stereotipi di genere. Nelle descrizioni delle parole come “stirare” o “cucinare” non ci sono più esempi volti solo al femminile; non solo la donna stira. Si aggiungono anche molti neologismi come smart working, lockdown, rider, transfobia. Un vero dizionario inclusivo e al passo con i tempi.
La parità di genere è un argomento talmente attuale che è impossibile da ignorare. La visione maschilista del mondo sta sparendo e ogni giorno le donne di tutto il mondo lottano per essere considerate al pari degli uomini. I problemi ancora ci sono, basta vedere le differenze di salari in molte aziende, donne che non vengono assunte perché hanno figli piccoli, donne chiamate “mamme” e uomini chiamati “babysitter”. Nei Paesi più arretrati le donne lottano ancora per la libertà. Un esempio molto attuale è l’Iran, dove hanno reso il velo obbligatorio sin dall’età di 9 anni e dove ancora le bambine sono costrette a sposarsi. Tante le rivoluzionarie arrestate e tante che ancora lottano per la loro libertà.
Il dizionario inclusivo serviva veramente?
L’evoluzione della lingua italiana nel tempo è andata di pari passo con la società, come viene spiegato anche nell’enciclopedia Treccani. Per questo motivo oggi esistono termini desueti e arcaici che non si trovano più sul dizionario. Il mondo sta cambiando nuovamente aprendosi all’inclusività, alla parità di genere e alle lingue straniere. Molti termini di origine inglese fanno parte della nostra quotidianità e nessuno ci fa più molto caso. Ormai anche la parità di genere fa parte del nostro quotidiano e perciò la lingua si deve adattare, perché ogni cambiamento della società si riflette naturalmente sul linguaggio. Questo nuovo dizionario inclusivo è un grande smacco alle visioni maschiliste e patriarcali che ancora ristagnano nelle persone, ma forse è proprio ciò che serve per far sparire queste visioni antiche nelle nuove generazioni.