Nuovo importante blitz contro la ‘Ndrangheta in Calabria. Stamattina gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno arrestato 65 persone, per la maggior parte esponenti del clan Alvaro, che controllavano la zona di Sant’Eufemia d’Aspromonte.
L’ operazione, denominata “Eyphemos”, è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia guidata da Giovanni Bombardieri. Per 53 degli arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Gli altri 12 sono stati messi agli arresti domiciliari.
LE ACCUSE
Sono numerose le accuse rivolte dalla Procura di Reggio Calabria agli arrestati. Si va dall’associazione mafiosa alle estorsioni, passando per diversi reati in tema di armi e sostanze stupefacenti, favoreggiamento, violenza privata, fino ad arrivare alle violazioni in materia elettorale, aggravate dal metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘Ndrangheta, e allo scambio elettorale politico-mafioso.
IN MANETTE ANCHE IL SINDACO
Proprio quest’ultima accusa ha portato ai domiciliari Domenico Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia D’Aspromonte e vicepresidente del parco regionale dell’Aspromonte nonché consigliere regionale, eletto nelle fila di Fratelli D’Italia lo scorso 26 gennaio. Per facilitare la propria elezione avrebbe chiesto aiuto a Domenico Laurendi, esponente del clan Alvaro. Il tutto tramite la mediazione di Antonino Creazzo, fratello del primo cittadino.
Ma sono molti altri i politici coinvolti a vario titolo nell’inchiesta. Tra questi, altri esponenti dell’amministrazione comunale di Sant’Eufemia quali il vicesindaco Cosimo Idà e il presidente del consiglio comunale Angelo Alati.
Risulterebbe coinvolto anche il senatore di Forza Italia Marco Siclari, nei confronti del quale la Dda di Reggio Calabria avrebbe chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto. Anche nei suoi confronti si ipotizza lo scambio elettorale politico-mafioso.
RAMIFICAZIONI FINO IN AUSTRALIA
L’ indagine non ha coinvolto soltanto la Calabria ma anche numerose regioni del centro e del Nord Italia. Il blitz contro la ‘Ndrangheta ha infatti riguardato anche le province di Milano, Lodi, Pavia, Bergamo, Novara, Ancona, Pesaro Urbino e Perugia. Sarebbe inoltre emerso un collegamento diretto tra la componente calabrese della cosca e quella attiva in Australia.
DINO CARDARELLI