L’evoluzione della mafia in Lombardia sta ridefinendo il panorama delle attività criminali nella regione. Con un cambio di obiettivo da parte delle organizzazioni mafiose, ci troviamo di fronte a un nuovo scenario dove il controllo territoriale non è più la priorità assoluta.
L’evoluzione della mafia in Lombardia sta portando a un cambiamento significativo nella sua dinamica, spostando l’attenzione dall’obiettivo tradizionale di controllo territoriale verso una prospettiva più orientata al profitto. Questa tendenza emergente sta gettando una luce sorprendente sullo stato attuale delle organizzazioni criminali nella regione.
L’obiettivo di “comandare” sembra non essere più prioritario per i clan e i padrini mafiosi. La priorità ora sembra essere quella di fare soldi, una svolta che sta influenzando profondamente il panorama mafioso. Questo cambiamento è particolarmente evidente nelle analisi e testimonianze recenti sul fenomeno mafioso, dove il controllo territoriale e l’egemonia sembrano essere stati superati da un nuovo obiettivo: il profitto.
Il Procuratore Marcello Viola ha recentemente testimoniato davanti alla Commissione parlamentare antimafia sottolineando che le organizzazioni mafiose, oltre a collaborare tra loro, stanno abbracciando una nuova strategia di collaborazione e convergenza di interessi. Questi nuovi accordi non si concentrano più esclusivamente sul controllo territoriale, ma piuttosto sull’attività di riciclaggio, che è diventata una priorità comune per clan e organizzazioni mafiose diverse.
Questi cambiamenti non sono solo temporanei ma sono diventati stabili e duraturi. Le organizzazioni mafiose come la ‘ndrangheta, una delle più meticolose e tradizionaliste, stanno attuando una metamorfosi che le rende maggiormente orientate al profitto. Questo approccio è guidato dall’idea che il “comandare” non sia più essenziale per il successo mafioso, ma che invece la collaborazione e la concentrazione sulle attività lucrative siano il nuovo obiettivo.
La mafia sta utilizzando un network di aziende e cooperative, spesso esistenti solo sulla carta, per riciclare il denaro guadagnato da attività illecite. Attraverso uno scambio di fatture e crediti fiscali, le organizzazioni criminali riescono a ottenere profitti che sembrano “puliti”. Questo nuovo approccio mira a rendere le attività mafiose più “bianche” e meno violente, spostando l’attenzione verso l’economia legale.
La strategia di “fare affari” è estremamente redditizia, consentendo alle organizzazioni mafiose di espandersi in settori come il commercio di carburanti, l’automotive e la ristorazione. La mafia è diventata “dolce” nei suoi metodi, ma rimane altrettanto potente ed efficace nella sua ricerca di profitti illeciti. La Lombardia non è più un territorio da conquistare, ma è diventata un’opportunità di investimento per queste organizzazioni. Questa nuova fase rappresenta un cambiamento significativo nel panorama mafioso, dove l’adattabilità e l’evoluzione stanno guidando le organizzazioni verso una forma di criminalità più sofisticata e orientata agli affari.
L’attenzione della mafia lombarda si è spostata da una lotta per il controllo territoriale a una lotta per i profitti, con l’obiettivo di massimizzare i guadagni attraverso attività apparentemente legittime. Questo nuovo approccio dimostra ulteriormente come la mafia sia in grado di adattarsi e prosperare in un ambiente in continua evoluzione, mantenendo il suo spirito imprenditoriale distorto e dannoso per la società.