Arriva dal MIT una nuova tecnologia ad energia solare

Alcuni ricercatori del MIT capeggiati dal professore Gang Chen e dal dottorando George Ni hanno dato notizia in un articolo pubblicato su Nature della messa a punto di una tecnologia che utilizza energia solare per portare ad ebollizione l’acqua, il dispositivo è il risultato di uno studio cofinanziato, oltre che dalla prestigiosa università, dal Masdar Institute of Science and Technology e dal Solid-State Solar Thermal Energy Conversion Center che è un centro di ricerca finanziato dal Dipartimento dell’energia USA.

Energia solare: nuova tecnologia dal MIT
Fonte: news.mit.edu

La caratteristica saliente del dispositivo realizzato è di essere semplice e realizzato con tecnologie economiche anche perché non richiede specchi o lenti per la concentrazione della luce solare.
Le applicazioni possibili dell’innovativo dispositivo ad energia solare sono molteplici, dal riscaldamento all’uso del vapore come fonte di energia. I ricercatori lavoravano a questa tecnologia da diversi anni, già nel 2014 avevano creato una prima versione del dispositivo che aveva un buon assorbimento dell’energia solare ma avendo ancora un tasso troppo alto di irraggiamento nell’ambiente del calore richiedeva di concentrare la luce solare per giungere alla temperatura desiderata, in altre parole l’efficienza del dispositivo era ancora bassa. Invece la nuova versione è capace di portare l’acqua ad ebollizione senza concentrazione dei raggi e in un giorno relativamente fresco e nuvoloso.
Come è composto il dispositivo ad energia solare
Il principio su cui si fonda il dispositivo è che tutto il calore che raccoglie dai raggi del sole viene raccolto e convogliato in maniera molto efficiente e senza dispersione di calore. Il sistema è composto da una struttura che somiglia a una spugna realizzata in grafite e schiuma di carbone che galleggia su dell’acqua, da una pellicola metallica comunemente utilizzata negli scaldabagno e dall’arma segreta che ha permesso di risolvere il problema della perdita di calore per convezione. Infatti i ricercatori dopo aver sostituito i materiali del prototipo del 2014 con la suddetta pellicola, efficacissima nell’assorbire i raggi del sole e nel non rilasciare calore, e con il rame ottimo conduttore per portare il calore all’acqua trovarono che il dispositivo perdeva ancora troppa energia termica per convezione a causa dell’aria che sfiorava le superfici. Quest’arma segreta vien da sorridere solo a dirla, avete presente quei fogli da imballaggio composti da bolle piene d’aria che a tutti piace far scoppiare? Ecco il dispositivo è racchiuso in grandi bolle di quel tipo. Questo oltre a contenere l’aria calda evita che le superfici siano raffreddate dal vento.
Ma la più gustosa curiosità è la  fonte da cui è venuta l’idea geniale delle bolle di plastica, la trovate nell’articolo pubblicato nelle news online del MIT, da un progetto di scienze per la scuola della figlia sedicenne del professor Chen, è proprio il caso di dire che buon sangue non mente.

Roberto Todini

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