Carla Nespolo è il primo presidente nazionale dell’Anpi non partigiano e donna.
Succede a Carlo Smuraglia, nominato presidente emerito. La nomina di Nespolo è un passaggio di consegne generazionale: è nata solo sei mesi prima che cominciasse la Resistenza.
Di Novara, laureata in Pedagogia, insegnante, Nespolo è stata la prima parlamentare comunista piemontese. È di famiglia partigiana e antifascista: lo zio materno, Amino Pizzorno (nome di battaglia Attilio, uno dei fondatori dell’intelligence partigiana) è stato vice-comandante della VI ‘zona partigiana’ che operava tra il Piemonte e la Liguria.
Relatrice della legge per la riforma della scuola secondaria superiore, membro della Commissione di Vigilanza Rai e relatrice di numerose proposte di legge sui diritti delle donne, Nespolo ha fatto parte della commissione speciale per la legge di parità uomo-donna nel lavoro.
Tra le sue battaglie, quella di elevare a 35 anni l’età per partecipare ai concorsi nel pubblico impiego, la legge quadro per la formazione professionale e la legge per il decentramento universitario.
E ancora, la legge contro la violenza sulle donne e per l’informazione sessuale nelle scuole. Protagonista, altresì, di rilevanti battaglie ambientali.
All’Anpi aveva ricoperto da anni la carica di vicepresidente.
Per due legislature, dal 1976 al 1983, è stata deputata della Repubblica Italiana, per poi diventare senatrice, anche qui per due legislature, dal 1983 al 1992. Dal 1976 al 1979 è stata segretaria della commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, presieduta da Nilde Lotti.
Carla Nespolo è un omaggio alle Donne partigiane, una lotta contro il razzismo e la crisi sociale. Valori in cui, lo stesso nuovo Presidente dell’Anpi crede fermamente.