Nuova Nissan Micra: la rivoluzione francese

Nissan Micra 2017 (Google)
Nissan Micra 2017 (Google)

Vi ricordate la vecchia Micra? Nel 1992 fu una rivoluzione: la prima auto a fornire di serie il servosterzo ed a richiesta l’aria condizionata, con una linea tondeggiante, simpatica e molto retrò, con parecchie reminiscenze verso la Fiat 500.  Fu un successo clamoroso, grazie anche ad un’affidabilità talmente leggendaria che ancora oggi nelle strade circolano tantissimi esemplari. La serie successiva, nel 2002,  ne ricalcava la linea a tutto tondo, a scapito però dell’affidabilità, e fu anch’essa un discreto successo. Dimenticandoci della prima serie, del 1982, quando in Italia le auto giapponesi erano contingentate e quindi fu una meteora e della serie appena uscita di produzione, che riprendeva tutto il peggio estetico (aggravandolo ulteriormente) della terza serie con l’aggravio della pessima qualità costruttiva degli stabilimenti indiani dov’era prodotta, andiamo ad analizzare la quinta serie appena presentata al Salone di Parigi.

Innanzitutto lo stabilimento di produzione: la seconda serie fece epoca anche perchè fu la prima ad essere prodotta in Gran Bretagna, nello stabilimento di Sunderland, proprio per arginare l’embargo poco fa citato (abolito comunque di li a breve, nel Gennaio 1993) mentre la quarta, come già detto, proveniva, per motivi di costo, dall’India. La nuova Micra sarà prodotta in Francia, negli stabilimenti Renault (proprietaria del marchio Nissan) di Flins, dove è già prodotta la Clio, base su cui è stata sviluppata la nuova uscita.

Come già detto, a colpire è innanzitutto la linea, ispirata al prototipo Sway, mostrato al salone di Ginevra nel 2015, decisamente di rottura  e di gusto europeo rispetto al passato: tesa, molto muscolosa, assai più lunga (17 cm, per un totale di 3.99m), bassa (1.45m) e larga della precedente. Definirla bella è decidamente un azzardo, soprattutto guardandola davanti, che ricorda un pò troppo l’Honda Jazz, ma di certo ha guadagnato in appeal rispetto alla dimessa penultima serie. Niente male anche il coefficente aerodinamico: 0.29, notevole per un’auto compatta. Altra caratteristica su cui la Nissan punta molto è la personalizzazione: fino a 125 combinazioni possibile, scegliendo tra 10 tinte di carrozzeria, diverse varianti di interni e una sconfinata serie di accessori e pacchetti. Gli interni prevedono un monitor da 7″ abbinabile al sistema Bose sviluppato apposta per la Micra attraverso uno speciale software per la riproduzione Hi-Fi, con due altoparlanti affogati nel poggiatesta del guidatore , ed altri quattro nelle portiere.

Il comparto meccanico attinge in buona parte dalla Clio: motori benzina 3 cilindrti 1.0  da 73 cv, 0.9 IG-T da 90 cv ed il ritorno del diesel, con il classico Renault 1.5 dCi da 90 cv, presente anche sulla terza serie. Sterzo più diretto per un migliore feeling di guida e Active Ride Control  (controlla il beccheggio della vettura, agendo sugli ammortizzatori) ed Active Trace Control (sistema che controlla il sottosterzo in curva) presi dalla Qashqai per una migliore sicurezza e divertimento di guida (mettendo una pietra sopra alla sana guida del passato senza filtri elettronici).

Presi sempre dalla sorella maggiore ed inediti, per una vettura del segmento B, numerosi sistemi di sicurezza inclusi nel pacchetto Safety Shield: Forward Emergency Braking, (frenata di emergenza in caso di improvviso ostacolo, che include, per la prima volta, il riconoscimento per i pedoni),  Around View Monitor (un sistema di telecamere sugli specchietti in grado di mostrare cosa accade davanti e dietro la vettura),  Lane Departure Warning e Prevention (avviso di superamento della corsia di marcia), i Traffic Sign Recognition (rinocoscimento dei segnali stradali), il Blind Spot Warning (avviso di eventuali vetture presenti negli angoli morti dei retrovisori).

La nuova Micra sarà disponibile sul mercato Italiano a partire da Marzo 2017, e per ora non sono stati resi noti i prezzi. Le ambizioni ed i contenuti per tornare alla leadership di un tempo ci sono, starà al pubblico decidere se la scelta di rottura verso il passato si rivelerà fortunata.

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