L’approvazione quasi certa della nuova legge elettorale “Rosatellum bis” dal nome del proponente, capogruppo dei deputati Pd alla Camera Ettore Rosato, attraverso il voto di fiducia imposto dal governo Gentiloni a circa quattro mesi dalle elezioni politiche mette in moto una scacchiera politica interessante.
Il segretario del Pd Matteo Renzi infatti vuole mettere a segno un colpo grosso in vista delle elezioni politiche della prossima primavera.
Per prima cosa, Renzi intende impedire, quasi sicuramente, le possibilità di vittoria del Movimento 5 stelle. Il “Rosatellum bis” infatti è per un terzo maggioritario e per due terzi proporzionale. Quindi, nei collegi maggioritari, passa il deputato che prende anche solo un voto più degli altri, ovvero vengono premiate le coalizioni sia di centrosinistra sia di centrodestra.
Il tutto andrebbe a sfavore dei grillini che non hanno intenzione di allearsi con nessuno e, di conseguenza, potrebbero totalizzare uno sconsolante “zero” nei collegi maggioritari. Anche la “Cosa Rossa“ che Mdp, Sinistra Italiana e Possibile di Pippo Civati stanno creando a sinistra, senza alcuna vicinanza con il Pd, sarebbe svantaggiata e infatti protesta.
Ma il furbissimo toscanaccio di Rignano sull’Arno pensa anche ad altri due obiettivi. Il primo è screditare il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che, votando il “Rosatellum bis” insieme con Renzi, Silvio Berlusconi e Angelino Alfano che lui vede come il fumo negli occhi, farà una grande fatica ad accreditarsi come una forza antisistema e dunque potrebbe perdere parte dei suoi elettori.
Il terzo colpo di Renzi è il più strategico: il premier Paolo Gentiloni, anch’egli del Pd, fino a pochi giorni fa aveva detto che la legge elettorale era materia del Parlamento e non del Governo. Ora, mettendo il voto di fiducia (si vota senza vero dibattito una legge importante a pochi mesi dalle elezioni) Gentiloni “sporca” la sua immagine di persona perbene, capace di mediare senza mai alzare i toni dello scontro politico.
Finora negli ambienti che contano, molti vedevano Gentiloni come possibile premier pure nella prossima legislatura in competizione con il ministro degli Interni Marco Minniti, sempre del Pd, che sta ponendo un freno agli sbarchi dei migranti. Insomma, i due stanno facendo ombra a Renzi. Ma ora è formalmente il governo, e quindi Gentiloni e Minniti, a imporre la fiducia facendo arrabbiare persino il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
Renzi intanto cerca di rimanere più al coperto possibile in questa difficile partita della legge elettorale che ha scatenato la protesta di parecchia gente nelle piazze, soprattutto simpatizzanti del Movimento 5 stelle e della sinistra che non ha alcuna intenzione di allearsi con il Pd, oltre a molti giuristi di fama. Così spera di recuperare credibilità nei sondaggi per tornare al più presto Presidente del Consiglio.
Massimo Mongardi