Con il voto tenutosi ieri, nella giornata di Domenica 25 Ottobre, i cittadini del Cile hanno scelto di rifondare la propria democrazia sulla base di una nuova costituzione.
Alla fine del processo istituzionale a cui il recente voto ha dato inizio, quindi, verrà superata la Costituzione risalente al 1980 che era stata redatta durante la dittatura del Presidente Augusto Pinochet.
Per rintracciare l’origine del referendum che ha segnato un momento storico per il Cile, bisogna risalire alle proteste che, nell’Ottobre 2019, avevano invaso le strade di Santiago, la capitale cilena.
Le manifestazioni, che erano state raccontate in tutto il mondo a causa della violenza che le aveva caratterizzate, erano scoppiate a seguito della decisione del governo presieduto dal conservatore Sebastián Piñera di aumentare il prezzo del biglietto della metropolitana.
Le mobilitazioni furono via via replicate in tantissime città cilene e non si fermarono nemmeno a seguito della scelta dell’esecutivo di revocare la norma che aveva segnato il loro inizio.
Questo avvenne perché le motivazioni dei manifestanti riguardavano, in generale, le situazioni di disuguaglianza su cui il Cile si basa e che la costituzione, redatta in un periodo di dittatura, non fa altro che avallare e favorire.
Questi eventi risalenti allo scorso anno hanno contribuito in maniera decisiva a portare per la prima volta i cittadini Cileni al voto al fine di cambiare la propria costituzione.
I votanti sono stati chiamati a rispondere a due quesiti. Per prima cosa è stato chiesto loro se volevano cambiare la costituzione vecchia con una nuova. Le possibilità di risposta erano due: “apruebo” o “rechazo“. “Approvo” o “Rifiuto”.
A prescindere dalla risposta data a questo primo interrogativo, poi, i cittadini cileni hanno dovuto indicare se, nel caso di vittoria del sì, l’assemblea costituente avrebbe dovuto essere composta sia da membri del parlamento che da membri appositamente eletti, oppure se essa avrebbe dovuto essere formata solamente da persone appositamente scelte tramite votazione.
Il risultato del voto che si è tenuto ieri era atteso, ma i numeri con il quale si è avverata tale aspettativa sono stati sorprendenti.
Con un’affluenza del 50% la vittoria del sì all’avvio del processo di redazione di una nuova costituzione per il Cile si è attestata intorno al 78%. Il popolo cileno, inoltre, ha stabilito che l’assemblea incaricata di scrivere la nuova carta costituzionale dovrà essere composta esclusivamente da membri appositamente eletti.
Questa soluzione permette la creazione di un organo costituente la cui composizione tenga conto delle differenze inerenti alla cittadinanza.
La regola in caso di vittoria di questa opzione, infatti, era che si venisse a formare un’assemblea caratterizzata dall’equilibrio di genere e nell’ambito della quale venisse data una giusta rappresentanza alle popolazioni indigene.
Come era stato già stabilito prima del voto, le elezioni dell’assemblea costituente si terranno l’11 Aprile 2021. Prima di diventare ufficialmente la nuova Costituzione del Cile, il testo che emergerà dai lavori di tale organo eletto verrà approvato tramite referendum entro la fine del 2022.
La speranza di tutti è che questo sia solo il primo passo verso una nuova fase per il paese.
Se lo augura, per primo, il Presidente Piñera che in un messaggio alla nazione ha affermato che la nuova costituzione dovrà essere una “casa per tutti”.
Silvia Andreozzi