All’inizio di ogni anno accademico, si riapre la discussione sul numero chiuso per l’ingresso in diverse facoltà universitarie. Ci si interroga su eventuali raccomandazioni, sull’allineamento dei test d’ingresso ai programmi delle scuole superiori o sulla necessità di riformare le procedure di selezione studenti.
In Francia la riforma universitaria proposta dal Governo Macron rilancia il dibattito su questo tema.
Le Università francesi: il contesto e le problematiche
Il governo francese propone una particolare forma di numero chiuso per far fronte ad un sistema universitario intasato e non sempre uniforme dal punto di vista della preparazione offerta. Ad essere sotto accusa è l‘accesso libero agli atenei pubblici francesi. Infatti, con le attuali norme, si accede liberamente ai corsi di laurea ma non si tratta di un sistema veramente egalitario. Il sistema di selezione non è assente bensì rimandato: ad esempio gli studenti di medicina devono superare un corposo esame al termine del primo anno per poter continuare gli studi. Questo meccanismo causa un aumento degli abbandoni in itinere, inoltre le sempre più numerose richieste di iscrizione hanno mandato in tilt alcune facoltà.
Negli ultimi anni, si è fatto ricorso addirittura ai sorteggi per decidere chi avesse diritto ad entrare nelle facoltà più richieste.
In aggiunta le università pubbliche subiscono la concorrenza delle Grandes Ecoles. Si tratta di istituti di alta formazione molto selettivi, il cui regime può essere pubblico o privato. Esse sono tradizionalmente destinate alla formazione della classe dirigente.
La riforma del Governo Macron
Macron si propone di intervenire su questa situazione attraverso una riforma che modificherà i metodi di ammissione alle università.
Non tutti i dettagli sono stati resi pubblici, ma la riforma punta a potenziare l’orientamento post liceale. Gli insegnanti dovranno accompagnare gli studenti nel loro percorso verso l’università, aiutandoli a scoprire le proprie inclinazioni.
Inoltre, per essere ammesso lo studente dovrà soddisfare una serie di prerequisiti stabiliti dalle facoltà.
Insomma, la scelta della scuola superiore sarà decisiva per il prosieguo degli studi.
Interpellato sulla questione dai media francesi, Macron ha dichiarato: “Faremo in modo che la gente smetta di credere che l’università sia la soluzione per tutti. E non estrarremo più la gente a sorte”.
La riforma è stata accolta da numerose polemiche da parte dei fautori dell’università aperta a tutti. Solo in futuro si potranno stabilire i risultati di questa iniziativa politica. Di certo la difficoltà sta nel garantire il giusto equilibrio tra meritocrazia e accessibilità per tutti.
Gessica Liberti