Gli odori esplodono morbidamente nella nostra memoria come mine nascoste nella massa latente degli anni.
Nulla è più memorabile di un odore. Un profumo può essere momentaneo e fuggevole, e tuttavia evocare un’intera stagione, un attimo reso eterno.
“Profumo” è stato il tema del nostro contest “Parabola” per il mese di Maggio. Tra i componimenti presentati, ad aver conquistato la preferenza dei nostri lettori, è stato quello di Stefania Coroneo, che cosi’ si racconta:
Parlaci un po’ di te
Mi chiamo Stefania Coroneo, sono di Roma, lavoro a Roma Capitale e sono mamma di tre figli. Appassionata di ambiente, mi diletto con un po’ di giardinaggio, musica, libri, cucina e poesia appunto. Scrivo da quando avevo otto anni e la prima soddisfazione me la diede proprio la mia maestra delle elementari quando appese una mia poesia in classe, era intitolata “L’alba” e la composi a 9 anni.
Scrivere mi viene così, facile, come mangiare, dormire respirare, le parole escono da sole; è quasi un’esigenza. Ci sono stati periodi in cui scrivevo molto e altri in cui sembrava non avessi più nulla da raccontare o forse da raccontarmi, e poi eccomi di nuovo qui.
Come definiresti la Poesia? Cosa rappresenta, qual è la sua funzione?
La Poesia è una strada che ti porta ovunque, ti fa conoscere tante persone, sono quelle che teniamo in serbo, che vivono dentro di noi aspettando di poter uscir fuori, è il modo in cui parlano le storie che sono già scritte in ognuno di noi e che devono solo trovare una voce per farsi sentire. La Poesia ti dà modo anche di raccontare quelle atmosfere che non avresti coraggio di scandagliare per pudore, per timore, per mancanza di coraggio. E’ la chiave per aprire la porta e guardarsi dentro o per poter spiare dal buco della serratura la vita degli altri.
Cosa ha ispirato il pezzo presentatoci?
La poesia che ho scritto per questo contest è un tuffo nel passato a quando sono stata una giovane mamma, ma ho provato ad identificarmi, grazie ai racconti di chi purtroppo vive l’esperienza dolorosa dell’Alzheimer, con una mamma a cui la malattia ha strappato in brandelli il passato, a cui ha tolto la sequenza esatta della propria esistenza ma che, pur avendo cancellato tanta storia della propria esistenza, ha lasciato il profumo del ricordo più bello, quello del proprio bambino, del suo mondo, dell’atmosfera che si crea quando si cresce un figlio. Attraverso il profumo che torna improvviso riconosce in un giovane uomo il bambino che è stato, il suo bambino.
In attesa di svelare il prossimo tema, vi lasciamo ai versi di Stefania Coroneo.
“All’improvviso…ritorna il tuo profumo”
Ricordo la tua pelle morbida
le pieghe del tuo corpo
le mie dita che sprofondavano
nelle tue gambette.
Rivedo i tuoi sorrisi disarmanti
risento i gridolini allegri.
Mi preoccupano ancora le tue cadute
i pianti senza fine.
E la casa che sapeva di te
e tutto aveva il tuo odore
il tuo borotalco, le tue creme
i tuoi vestitini morbidi.
Vapori nella cucina
l’odore della pappa
la tua frenesia.
Io correvo sempre.
Nella mia mente restano frammenti
anni scivolati in fretta.
Tutto si dissolve, si consuma
tutto s’intreccia, perde forma.
Io ti guardo a fatica
Quanta concentrazione mi costa
riconoscere l’uomo che sei diventato.
Ma all’improvviso ritorna il tuo profumo
e sei la nota più struggente che mi porto dentro
l’essenza che non evapora mai
l’effluvio che non finisce.
Sei la fotografia umana
della gioia più intensa e conosciuta
sei l’amore perfetto che la parola non sa descrivere
e il ricordo incastonare.