Osservando il cielo nella costellazione dell’Aquila gli astronomi sono rimasti affascinati e perplessi da una nube di gas conosciuta come Fermi J1913+0515. Come l’articolo sul sito del DESY (Deutsches Elektronen-Synchrotron) spiega l’oggetto in se appare tutt’altro che impressionante, ma si sono accorti che si tratta di una nube di gas pulsante a un ritmo identico a quello di un buco nero nei paraggi. Lo studio è uscito su Nature Astronomy.
Quello che lascia perplessi è che il buco nero in termini astronomici non è lontano dalla nube, ma si tratta comunque di 100 anni luce e per ora gli scienziati non hanno idea di come possa essere il pacemaker che attiva il “battito cardiaco” della nube.
Ho parlato di buco nero, in realtà il sistema catalogato come SS433 è formato da una stella gigante di massa pari a 30 volte il Sole e da un buco nero tra le 10 e 20 masse solari (nella foto una interpretazione di artista). Come sempre in un sistema di questo tipo i due oggetti danzano attorno a un centro di gravità comune (con un periodo di 13 giorni) mentre il buco nero si ciba della gigante.
Il materiale non cade direttamente nel buco nero ma si forma un disco di accrescimento, inoltre non tutta la materia cade nel buco nero, si allontanano due getti in direzioni opposte dal disco di accrescimento, una versione in miniatura di quello che succede nelle quasar con buchi neri giganti al centro, tanto che SS433 è stato definito una microquasar.
Ogni 162 giorni avviene la precessione di questi getti, cioè il disco di accrescimento rotante cambia la direzione del suo asse di rotazione.
Accurate analisi hanno stabilito che la nube di gas emette un segnale di raggi gamma con lo stesso esatto periodo.
Una prova abbastanza convincente che SS433 in qualche modo è il generatore che alimenta il battito della nube di gas pulsante.
Roberto Todini