Nowruz, letteralmente “nuovo giorno”, è la festa che celebra l’inizio del nuovo anno che coincide con l’equinozio di primavera.
Il calendario persiano, oltre ad essere molto più preciso di quello gregoriano, fissa il principio dell’anno in corrispondenza dell’equinozio, che viene calcolato ogni anno grazie a rilevamenti astronomici. Per questa ragione non è solo la data in cui si festeggia Nowruz a variare (tra il 19 e il 21 marzo), ma anche l’orario. Sabato 20 marzo alle 10.37 ha avuto inizio l’anno 1400 (calcolato dall’anno dell’Egira del profeta Mohammad dalla Mecca a Medina).
Si tratta di una tradizione molto antica, già presente più di 3000 anni fa. Secondo alcune leggende della mitologia persiana risalirebbe addirittura a 15000 anni fa e sarebbe riconducibile alla figura dell’eroe avestico re Yima. A causa delle sue origini così lontane nel tempo, la tradizione di Nowruz si è radicata in moltissimi territori che appartenevano all’Impero persiano: Iran, Kurdistan, Azerbaigian, Afghanistan, Albania, Bosnia, Georgia, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Kazakistan.
Di conseguenza, i festeggiamenti assumono specifiche caratteristiche nei diversi paesi. Nell’impossibilità di descriverle tutte, vediamo come si celebra la festa di Nowruz in Iran.
Le tradizioni di Nowruz
Alla festività di Nowruz sono associati diversi rituali che vengono celebrati già nei giorni precedenti. A cominciare dalle tradizionali pulizie di casa (Khane Tekani), che si svolgono nei dodici giorni che precedono Nowruz. La casa viene pulita meticolosamente e si provvede a gettare il superfluo. È inoltre prassi comune indossare abiti nuovi. La pulizia simboleggia probabilmente il rinnovamento della natura, a cui si riferiscono anche le decorazioni floreali di giacinti e tulipani disposte in casa.
Haft sin
Non può mancare inoltre la preparazione dell’Haft Sin (sette “S”), ovvero una tavola che riunisce sette elementi simbolici caratterizzati dalla comune iniziale. Il numero sette richiama i sette arcangeli che aiutarono Zarathustra a fondare la sua religione ed è dunque considerato un numero sacro. Ognuno dei sette elementi da disporre sulla tavola ha un significato e un valore allegorico.
Sabzeh, germogli di chicchi di lenticchie, orzo o frumento, che simboleggiano la rinascita. Samanu, un impasto di orzo germogliato e tostato, ad invocare l’abbondanza. Senjed, frutti secchi di olivo selvatico, che rappresentano l’amore. Sîr, aglio, che richiama la salute grazie alle sue proprietà curative. Sîb, una mela rossa, simbolo di bellezza. Somaq, ovvero sommacco, spezia dal sapore aspro che ricorda il colore dell’alba. Serkeh, aceto, come simbolo di pazienza e di saggezza.
Cibi tipici di Nowruz
Ci sono diversi cibi tipici associati a Nowruz. Ad esempio Sabzi polo mahi, riso con verdure fresche e pesce (che può essere fritto o affumicato). Altri piatti tipici sono Koukou Sabzi, una frittata di erbe aromatiche, e Reshteh Polo, riso cucinato con cardamomo, coriandolo e zafferano. Molto comune è anche mangiare Agil, mix di diversa frutta secca e noccioline. Anche tra i dolci la scelta non manca. Nan Nokhodchi, preparati con farina di ceci, Nan Gerdoui, a base di uova e noci, Sohan Asali, croccanti con miele, zafferano, pistacchi e mandorle. E ancora i famosi Baklava, fatti con pasta phillo, miele, acqua di rose, cardamomo, pistacchi e mandorle o i più semplici Koloocheh, biscotti con ripieno di noci, cardamomo e cannella.
Sizdah Bedar
I festeggiamenti durano tredici giorni, durante i quali si organizzano cene, visite a parenti e amici per scambiarsi doni e auguri. Passati dodici giorni (che simboleggiano i dodici mesi dell’anno) da Nowruz, si trascorre l’ultimo giorno di festeggiamenti, Sizdah Bedar, all’aperto, organizzando pic-nic e scampagnate. Trascorrendo la giornata fuori, gli spiriti malevoli non avranno modo di infestare le case e in questo modo ci si tiene alla larga dalla cattiva sorte. La tavola di Haft Sin viene sparecchiata: i germogli e i pesci rossi vengono simbolicamente restituiti alla natura gettandoli in un fiume.
Giulia Della Michelina