Novak Djokovic è solo l’ultimo, tra gli sportivi di vertice, ad essere stato contagiato dal Coronavirus. Ma la notizia della positività gli ha attirato addosso l’ira dei suoi colleghi tennisti.
Nelle scorse settimane il numero uno del mondo ha più volte criticato le misure suggerite per contrastare la diffusione della pandemia. Ha inoltre ammesso candidamente di essere contrario a un eventuale vaccino. Un atteggiamento superficiale di cui ora paga il conto.
IL FOCOLAIO DELL’ADRIA TOUR
Tutto è partito dall’Adria Tour, un circuito di tornei esibizione, a scopo benefico, organizzato dallo stesso Djokovic, le cui prime tappe si sono svolte tra Belgrado e Zara. Senza però prevedere alcuna precauzione, né per i tennisti, né per gli spettatori presenti sugli spalti. A centinaia hanno assistito alle partite. Mascherine? Nessuna. Distanziamento sociale? Nemmeno a parlarne. In compenso, non sono mancati abbracci e pacche sulle spalle tra gli atleti, protagonisti anche di una festa in discoteca che ha fatto molto discutere anch’essa
La conseguenza è che la competizione si è trasformata in un focolaio infettivo. I primi a farne le spese sono stati il bulgaro Grigor Dimitrov, e il croato Borna Coric. Poi è toccato al serbo Victor Troicki ( e a sua moglie, tra l’altro incinta). Ora è la volta di Djokovic e consorte. A questi vanno aggiunti alcuni componenti degli staff, tra cui anche il preparatore atletico di Djokovic. C’è timore che il numero dei positivi salga ancora da qui ai prossimi giorni. E anche la stampa croata ha attaccato duramente il serbo
NO AL VACCINO
L’atteggiamento di Nole, che ora dovrà restare in isolamento per 14 giorni, non deve stupire, se si ripensa alle sue dichiarazioni di aprile, quando in merito ad un possibile vaccino si espresse così:
Personalmente sono contrario alle vaccinazioni. Non vorrei essere costretto da qualcuno a prenderlo per poter viaggiare. Ma se diventa obbligatorio cosa accadrà? Dovrò prendere una decisione. Ho la mia posizione sull’argomento e non so se quei pensieri cambieranno a un certo punto.
Parole pesanti, pronunciate in una fase nella quale l’Europa era ancora nel pieno della pandemia. A questo si aggiungono alcuni suggerimenti piuttosto bizzarri per curare il Covid, quali bere acqua con limone o consumare aglio. Più di recente Djokovic ha anche messo in dubbio la sua partecipazione al torneo degli U.s. Open, proprio a causa delle restrizioni imposte dagli organizzatori, salvo poi dichiararsi più possibilista in un secondo momento. Ora che il Coronavirus ha colpito anche lui, cambierà atteggiamento?
DINO CARDARELLI