Il Manchester United, squadra di calcio nota per il suo impegno verso la diversità e l’inclusione, si è trovato al centro di una controversia durante la campagna Rainbow Laces 2023. Il difensore di origine marocchina Noussair Mazraoui si è rifiutato di indossare una giacca pro-LGBTQ+, e con simboli appartenenti alla comunità arcobaleno, in occasione della partita contro l’Everton, motivando la sua scelta con la fede musulmana. Per evitare di isolare il giocatore, il club ha deciso di rinunciare completamente all’iniziativa, una mossa che non ha trovato il consenso unanime nello spogliatoio.
La campagna Rainbow Laces e l’impegno dei Red Devils
Negli ultimi anni, il Manchester United ha sostenuto attivamente la campagna Rainbow Laces, promossa dall’organizzazione Stonewall per sensibilizzare sul tema dei diritti LGBTQ+ nel calcio. L’iniziativa prevede che i giocatori indossino simboli arcobaleno durante gli incontri, come la giacca pro-LGBTQ+ che avrebbe dovuto indossare Noussair Mazraoui.
In passato, i Red Devils avevano partecipato con maglie a tema e giacche simboliche, dimostrando il loro sostegno alla causa. Quest’anno, il club aveva previsto di replicare l’idea, ma la decisione di Mazraoui ha cambiato i piani.
La reazione del club e le parole dei Rainbow Devils
Il Manchester United ha ribadito il proprio impegno verso l’inclusività attraverso una dichiarazione ufficiale: “Accogliamo tifosi di ogni estrazione, inclusi i membri della comunità LGBTQ+, e ci impegniamo contro ogni forma di discriminazione.” Nonostante ciò, ha anche sottolineato il diritto dei giocatori di avere opinioni personali, specialmente quando queste sono legate alla religione, come quella sollevata da Noussair Mazraoui.
I Rainbow Devils, gruppo di sostenitori LGBTQ+ del club, hanno espresso delusione per l’episodio del rifiuto della giacca pro-LGBTQ+, temendo ripercussioni negative sul clima inclusivo all’interno del team.
Il precedente con il Bayern Monaco
Questa non è la prima volta che Noussair Mazraoui si trova al centro di polemiche legate al tema LGBTQ+. Nel 2023, mentre giocava per il Bayern Monaco, il difensore era stato criticato per il mancato supporto alla campagna arcobaleno della Ligue 1 francese.
All’epoca, i tifosi bavaresi avevano esposto uno striscione in cui chiedevano rispetto per i valori di inclusività, dopo che Mazraoui aveva sostenuto pubblicamente il compagno di squadra Zakaria Aboukhlal, anch’egli contrario all’iniziativa.
Divergenze interne allo spogliatoio
Secondo quanto riportato, la decisione di non indossare le giacche pro-LGBTQ+ ha suscitato opinioni contrastanti tra i giocatori dello United. Mentre alcuni hanno accettato di solidarizzare con Mazraoui, altri avrebbero preferito mantenere l’iniziativa, vedendola come un importante segno di inclusione. La vicenda evidenzia le difficoltà di conciliare credenze personali e impegni collettivi in un ambiente variegato come quello sportivo.
L’impegno continuo per l’inclusività
Nonostante la decisione drastica e altamente omofoba, il Manchester United ha continuato a promuovere valori di diversità. Durante la stessa settimana, il capitano Bruno Fernandes ha indossato la fascia arcobaleno in campo, sottolineando l’importanza di far sentire tutti i tifosi rispettati. Inoltre, il club ha lavorato con il suo sponsor Adidas per sviluppare simboli che supportino la campagna Rainbow Laces, dimostrando un impegno che va oltre l’episodio isolato.
La vicenda di Noussair Mazraoui solleva un dibattito più ampio: fino a che punto i club possono promuovere cause sociali senza compromettere le credenze personali dei propri giocatori? Mentre il Manchester United cerca di bilanciare inclusione e libertà individuale, l’episodio riflette le sfide di creare un ambiente armonioso in uno sport globale e culturalmente diversificato.
L’episodio Noussair Mazraoui rappresenta una lezione complessa per il mondo del calcio e la vera inclusione, aldilà di ogni apparenza: la strada e la lotta all’omofobia richiede compromessi, dialogo e la capacità di accogliere prospettive differenti. Pur tra critiche e polemiche, e l’enorme difficoltà nel gestire una tale situazione, il Manchester United resta un esempio di come lo sport possa essere un terreno di confronto per i diritti e le diversità, senza rinunciare ai valori fondamentali che lo caratterizzano.