Notte degli Oscar, sarà rivoluzione

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Novantuno anni possono sembrare quasi obsoleti nel mondo multiforme e veloce dell’audiovisivo che ci circonda, ma possiamo assicurarvi che sarà forse l’edizione più innovativa e rivoluzionaria di ogni tempo.

La prossima notte degli Oscar è sempre più vicina, quella del 25 di Febbraio sarà l’edizione numero novantuno della kermesse dal Kodak Theatre di Los Angeles che tanto suggestiona l’immaginario collettivo di ogni sognatore.

Dopo le polemiche in merito che hanno scisso il Festival di Cannes (nella sua visione integrale a favore delle sale cinematografiche) e l’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia aperto a innovazione come proiezioni 3D e film Netlix (emblematico il caso del film “Sulla mia pelle“), vera è propria protagonista, ad Hollywood, non sarà stavolta una pluripremiata attrice ma bensì  Netflix .

La piattaforma streaming entrata di diritto nelle consuetudini di consumo di milioni di spettatori nel mondo nei suoi diversi divice disponibili tra cellulari, portatili, tablet ma è entrata anche a far parte della Motion Picture Association of America (MPAA), l’associazione nata per curare gli interessi degli studi cinematografici e di cui fanno parte sei delle principali case di produzione di Hollywood (erano sette prima dell’uscita della Twentieth Century Fox): Walt Disney, Sony, Metro-Goldwyn-Mayer, Paramount Pictures, Universal Studios e Warner Bros.

Stavolta la nota piattaforma di proprietà di Ted Sarandos entra addirittura dal corridoio centrale del tappeto rosso, grazie infatti a ‘Roma’ Netflix conquista la sua prima candidatura nella categoria dedicata al migliore film dell’anno: le dieci in totale del film di Alfonso Cuaron, insieme alle tre della ‘Ballata di Buster Scruggs’ dei fratelli Coen, rappresentano un’autentica consacrazione per il servizio di contenuti in streaming; Inoltre due candidature per i migliori cortometraggi documentario: End Game di Rob Epstein e Jeffrey Friedman e Period. End of Sentence di Rayka Zehtabchi e Melissa Berton.

Altra grande nota di cambiamento è data dalla candidatura, nella più importante categoria del miglior lungometraggio, anche di “Black Phanter“, film tratto da un fumetto Marvel.

Un filone di successo, quello dei supereroi, che tanto riscuotono in termini di box office, di aggregazione e di communty digitale, ma che per la prima volta in assoluto si presenta come pellicola in selezione in tale categoria e non per quelle dedicati agli effetti speciali e visivi.  Ricordiamo che gli altri film in concorso sono A Star is Born, BlacKkKlansman, Bohemian Rhapsody, La favorita, Green Book, Vice e appunto Roma di Alfonso Cuaron. 

Non ci resta quindi che aspettare poche settimane per assistere agli esiti di una rivoluzione già in atto e siamo certi che in novantuno anni gli Oscar non sono mai stati così giovani.

Claudio Palumbo

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