Lombardi Melissa
Il termine Incel ha preso significati diversi nel corso del tempo: inizialmente era stato utilizzato da una donna canadese, la quale aveva fondato un forum per persone single che si sentivano sole e avevano voglia di condividere il loro status e fare amicizia. Nel tempo si è venuta a creare una grande comunità Incel formata da soli uomini, la cui caratteristica fondamentale è l’odio per le donne.
La violenza inaudita verso tutte le donne
Ma perché odiare completamente il genere femminile? La risposta è annidata nell’evoluzione, per gli Incel. Le donne hanno iniziato a farsi spazio tra le mura della libertà sessuale e hanno attuato una vera e propria rivoluzione sul loro corpo, in questo modo hanno potuto scegliere di essere libere di esprimersi. D’altro canto, gli Incel, incolpano le donne perché causa della loro verginità e della loro solitudine.
Chiaramente questo odio che brucia nelle loro vene è indirizzato soprattutto verso le femministe: cospiratrici, streghe che hanno attuato la rivoluzione e hanno creato, attraverso l’abbattimento degli stereotipi, luoghi promiscui. Ed è esattamente la promiscuità ad aver dato vita a quelli che gli Incel chiamano “chad”, uomini che beneficiano della rivoluzione sessuale femminile, considerati uomini alpha.
La mascolinità tossica nascosta dietro gli Incel
Il concetto di uomo alpha è di per sé un elemento intrinseco della mascolinità tossica, ovvero una serie di regole culturali che vengono imposte al genere maschile. Tutto ciò che sono gli stereotipi dell’uomo galante, dell’uomo mascolino, hanno a che vedere con una certa dose di tossicità che isola gli uomini da un mondo che li vuole semplicemente “mascolini” e con comportamenti ritenuti da uomo.
Il problema maggiore della comunità Incel è la profonda disumanizzazione rispetto alle donne, riducendole a corpi da sessualizzare; possono sembrare riducibili ad un piccolo gruppo di uomini, ma la verità è che esistono interi forum colmi di odio verso donne e femministe.
Questa non è frustrazione sessuale, ma la vera e propria idea che stia avvenendo una dittatura femminile a discapito degli uomini.
Sta avvenendo davvero una dittatura “al contrario”?
Se fosse davvero così il 2020 non sarebbe dovuto diventare l’anno dei femminicidi per eccellenza: la pandemia ha lasciato via libera alla già martoriante situazione delle donne e infatti l’89% di violenze e femminicidi è avvenuto in casa, da parte di partner, mariti, compagni.
Il problema della comunità Incel è che hanno iniziato a farne parte anche gli MRA – attivisti per i diritti degli uomini che vivono nella convinzione secondo cui la società sia dominata dalle donne – e i suprematisti bianchi. Per questo motivo non si può parlare di casi isolati e singolari.
L’Incel di Savona
Il 22 gennaio un uomo – una persona che si definisce Incel – è stato arrestato per terrorismo suprematista: egli era familiare agli ambienti della destra radicale. L’Incel di Savona ha esplicitamente detto che, per ripristinare un certo equilibrio, le donne dovrebbero essere rese schiave o comunque bisognerebbe imporre loro delle forti limitazioni.
Ciò che bisogna analizzare nello specifico è il modo in cui questo avvenimento è stato raccontato: ovvero come un evento unico e raro. Eppure il linguaggio utilizzato dall’Incel di Savona è in realtà molto familiare a tantissime donne, soprattutto sui social, dove gli insulti alle femministe – ma anche verso chi non si definisce tale – dilagano e prendono una forma sempre più criminale.
E’ importante far arrivare la parola Incel a livello mainstream, perché è proprio lo scoppio di una bolla fatta di soli attivisti a permettere la diffusione delle informazioni che riguardano l’odio verso ogni donna.
Anche in questo caso non sono mancate le formule: “Not all man” o “Not all Incel” e ciò denota due cose ben distinte: la necessità di trovare un dialogo nuovo e moderno tra gli uomini, ma soprattutto la narrazione misogina secondo cui la sessualità agli uomini è una cosa dovuta.
Vi è un sessismo accolto nella comunità Incel ma non è più ammissibile pensare alle donne come oggetti sessuali che devono necessariamente sottostare alla volontà degli uomini.
La formula recita “ Not all Incel ”, ma non sono mai casi isolati
Tutto è collegato alla nostra cultura: eliminare ogni estremismo è il dovere che abbiamo verso ogni categoria marginalizzata. Per fare questo è necessario anzitutto utilizzare l’autocoscienza, lavorare sull’educazione di bambini liberi pronti ad esplorare la sessualità e normalizzarla.
Perché le femministe criticano “la narrazione misogina secondo cui la sessualità agli uomini è una cosa dovuta”? La questione è molto semplice: le donne non hanno bisogno di norme sociali che garantiscano loro l’accesso alla sessualità, perché a ciò provvede già la natura che assegna loro un potere sessuale superiore.
Presso la specie umana, come negli altri mammiferi, in natura è la femmina a scegliere il maschio, e l’azione combinata degli istinti di ipergamia femminile e poligamia maschile, senza contrappesi esterni, colloca le donne in una posizione di vantaggio sul “mercato sessuale”. Per convincersene basta confrontare le interazioni della donna media con quelle dell’uomo medio su Instagram, oppure farsi un giro sulle app di dating.
Pertanto la critica che le femministe rivolgono al “diritto al sesso” per gli uomini ricorda da vicino l’ostilità dei ricchi palazzinari al riconoscimento del diritto alla casa per chi non può permettersela. Chi gode di privilegi che gli garantiscono facile accesso alle risorse difficilmente è disposto a concedere agli altri un diritto a tali risorse.
Forse questo paragone fra il sesso e un bene economico farà storcere il naso a qualcuno, ma la sessualità, spogliata dalla mistica della poesia e dai sofismi dell’etica, serve proprio a soddisfare un bisogno naturale dell’essere umano, incluso nella piramide di Maslow, e la sua mancata soddisfazione ha una serie di ripercussioni negative sulla psiche, fra cui anche l’oggettificazione e la sessualizzazione.
Così come l’affamato si guarda attorno in cerca di cibo e tralascia tutto il resto, allo stesso modo chi viene escluso dal “mercato sessuale” diventa ossessionato dal sesso e osserva le donne attraverso il suo prisma deformante. L’unico modo per risolvere il problema è intervenire sulle cause, e cioè riequilibrare la distribuzione del potere sessuale in modo che anche gli uomini abbiano la possibilità, concreta e non solo formale, di soddisfare i propri bisogni di base a prescindere da bruttezza, timidezza e povertà.
Tutti i discorsi sull’abbattimento degli “stereotipi di genere” del maschio alpha sono un lusso che l’uomo contemporaneo non può permettersi, sono un problema che l’uomo può porsi solo DOPO che i suoi bisogni essenziali sono coperti. Finché conformarsi a quello stereotipo riduce, anche solo di poco, la probabilità di essere trattati come immondizia dalle donne, gli uomini continueranno a seguirlo.