Da un po’ di tempo grazie al cambiamento climatico il nostro mare è diventato tropicale e per questo ha ricevuto visite di molte specie che vivono nei mari tropicali.
Recentemente è stato avvistato il pesce scorpione (o pesce leone o lionfish) nel nostro mare e precisamente nelle coste siciliane, pesce che di solito nuota nelle acque del Mar Rosso, nell’Oceano Indiano o nel Pacifico prediligendo i fondali sassosi e le lagune.
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) aveva lanciato un allarme lo scorso anno proprio perché questo particolare e pericoloso pesce nuotava nelle coste della Tunisia.
Il pesce scorpione si trova nell’Oasi Faunistica di Vendicari (Siracusa) e si aggira tra le sue acque disturbato dai riflettori puntati su di lui.
Conseguenze della puntura
Questo pesce ha spine decisamente pericolose per la salute dell’uomo e può danneggiare la fauna del luogo essendo molto vorace, soprattutto con i piccoli di cernia.
Il veleno, insito nelle spine che ricoprono il corpo del pesce, rimane attivo dopo 24/48 ore dalla morte del pesce quindi continua ad essere insidioso anche dopo il trapasso.
La puntura del pesce scorpione provoca forti dolori con nausea, vomito, febbre, difficoltà respiratorie, convulsioni e diarrea.
Se si riscontra un avvelenamento di terzo grado allora si può verificare una necrosi nel punto dove le spine sono entrate e un cambiamento della sensibilità.
Dopo aver prestato aiuto alla vittima, si può pensare ad una ricetta
Come primo soccorso dopo esser stati punti si possono estrarre le spine facendo sempre attenzione, si deve disinfettare la parte offesa e immergerla in acqua calda.
Come il pesce palla, altra specie pericolosa e velenosa per l’uomo, può essere cucinato e si possono trovare delle ricette su internet di un cuoco giapponese (naturalmente!) solo che si deve prestare notevole attenzione nel pulirlo evitando di pungersi mentre si tolgono le spine.
Una volta pulito si può optare per una ricetta di Takehiko Yoshida che suggerisce un pesce scorpione grigliato con involtini di manzo e polpette di zucca.
Una prelibatezza se non si pensa al veleno!
Verso gli anni ’90 questa specie è stata introdotta in modo accidentale nel mare dei Caraibi provocando uno squilibrio ambientale.
Rappresenta un problema per i sub che devono stare attenti se non vogliono finire dritti tra le spine del pesce scorpione.
Marianna Di Felice