#nostreamday: lo sciopero degli streamer di Twitch Italia

#Nostreamday

Il mondo dell’intrattenimento online ha conosciuto, in questo periodo di lockdown soprattutto, un incremento considerevole sia a livello di creator che di spettatori.  La piattaforma live streaming Twitch, di proprietà di Amazon, porta ogni giorno contenuti diversissimi: podcast, gameplay e tantissimi altri. In questi ultimi giorni, tuttavia, è insorto il bisogno, da parte di numerosi creator, di indurre un vero e proprio sciopero. La manifestazione porta l’hashtag #nostreamday e si terrà oggi 9 dicembre.

#nostreamday: da dove nasce lo sciopero?

L’iniziativa è stata lanciata dal Cerbero Podcast, primo podcast italiano sulla piattaforma viola. Il fattore scatenante, se così si può dire, è riconducibile al ban permanente di un collega chiamato Daniele Simonetti, in arte Sdrumox. Ciò che ha fatto scalpore in merito alla vicenda di Sdrumox non è tanto l’aver ricevuto un ban, ma il fatto che egli abbia atteso tantissimi mesi, 6 per la precisione, prima di ricevere una “sentenza” definitiva. Allo stesso tempo anche la creazione dei contenuti è affidata ad un regolamento spesso non chiaro oppure molto vago, che lascia spazio a fraintendimenti.

Il Cerbero Podcast ha deciso di dar vita al #nostreamday, per manifestare pacificamente contro la piattaforma e chiedere delle regolamentazioni più chiare. Assieme a loro, numerosi colleghi si sono uniti e hanno aderito. Qui di seguito è riportato il manifesto, che espone per punti ciò che si vuole proporre a Twitch.

I concetti del manifesto sono espressi in modo molto chiaro:




Come aderire all’iniziativa?

Essendo Twitch e Amazon due piattaforme incentrate sul mero guadagno, durante il #nostreamday i creator non faranno live sulla piattaforma, durante l’intero arco della giornata. Come un vero e proprio sciopero. Alle 16 coloro che aderiscono all’evento andranno in live per soli 5 minuti, leggendo il manifesto o un messaggio personale in merito alla vicenda. La cosa più importante è che gli spettatori sono tenuti a entrare solo durante quei cinque minuti, in modo da amplificare al massimo la risonanza del gesto.

È probabilmente la prima volta in cui gli streamer chiedono ai propri follower di non entrare sulla piattaforma, ma il guadagno sarà massimo per tutti, in termini di maggiori tutele e diritti per chi quotidianamente intrattiene migliaia di spettatori.

 

 

Jacopo Senni
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