Per la prima volta la Norvegia vieta l’incitamento all’odio verso l’intera comunità LGBT, ampliando una legge in vigore nel codice penale già dal 1981, per includere anche le persone bisessuali e trans.
La legge precedentemente in vigore
Con la legge precedentemente in vigore, già da decenni la Norvegia vieta l’incitamento all’odio verso le persone gay e lesbiche. Secondo il codice penale, i colpevoli di incitamento all’odio possono essere puniti con un anno di reclusione per commenti privati e con periodo di reclusione fino a tre anni per pubbliche manifestazioni. Una misura all’avanguardia, atta a sottolineare che per il governo norvegese l’omofobia non è un opinione. Del resto, la Norvegia era già considerata uno dei Paesi europei più LGBT-friendly.
Le modifiche alla legge
Con le modifiche approvate martedì 10 novembre, la Norvegia vieta l’incitamento all’odio verso le persone di qualsiasi orientamento sessuale e identità di genere. Finalmente, quindi, si riconoscerà l’esistenza di una pluralità di orientamenti, tutti da tutelare allo stesso modo. In più, si proteggerà in particolare la comunità trans, ancora troppo spesso oggetto di discriminazioni, anche in questo Paese all’avanguardia.
Inoltre, saranno previste pene più severe per chi compie crimini violenti, in caso di un attacco motivato dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima.
La reazione della comunità LGBT norvegese
Birna Rorslett, vicepresidente dell’Associazione delle persone transgender in Norvegia, ha affermato:
Sono molto sollevata in realtà, perché (la mancanza di protezione legale) è stato un pugno nell’occhio per le persone trans per molti molti anni.
Anche la Ministra della Sicurezza Monica Maeland ha confermato che la comunità trans è ancora molto esposta al rischio di violenze, molestie e discriminazione.
L’iter di approvazione della legge
La legge è stata approvata velocemente, alla seconda lettura, dopo le modifiche apportate in seguito alla prima lettura, che aveva già ricevuto un voto favorevole.
Non sono mancate le polemiche di alcuni oppositori, secondo cui la legge limiterebbe la libertà di espressione. Ma Anine Kierulf, docente di diritto all’Università di Oslo, ha replicato che questa legge può punire soltanto chi attacca apertamente le persone LGBT o usa volontariamente in pubblico parole volte a disumanizzarle.
Un lodevole esempio da contrapporre alle incessanti polemiche e manifestazioni di dissenso circa legge contro l’omotransfobia in Italia, per ora approvata alla Camera dopo una lunga gestazione.
Serena Emilia Di Salvatore