Già dopo la programmazione del test balistico di ieri, Pyongyang aveva fatto sapere che questa mattina, verso le 4:30 sarebbe stato trasmesso a tutti un “annuncio importante”. Infatti, tramite l’annuncio che Kim Jong-un ha consegnato all’emittente televisiva della capitale, la Nord Corea si dichiara ufficialmente “uno Stato nucleare”. È prevista per oggi pomeriggio una riunione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite invocato da Usa, Giappone e Corea del Sud.
Il test di ieri
Nella serata di martedì (ora italiana) si è svolto il test balistico sul nuovo missile chiamato Hwasong-15. Il lancio è stato confermato oggi e rivendicato come un “successo storico”. La Union of Concerned Scientists dichiara che “Regolando la traiettoria – il missile – potrebbe arrivare fino a Washington e a tutta la costa orientale americana“. Anche gli esperti militari statunitensi sono convinti che si tratti dell’arma più potente testata in Nord Corea fino ad ora. Il razzo ha raggiungo i 4000 metri d’altezza, volato per quasi un’ora per atterrare in mare, a 250 chilometri a ovest della prefettura di Aomori, in Giappone. Emblematico è l’atteggiamento timoroso dello Stato delle Hawaii che ripristinerà l’uso della sirena antimissile, dismessa da 30 anni, dopo la fine della guerra fredda.
Le reazioni
Gli stati più preoccupati dalle provocazioni della Nord Corea sono gli USA, il Giappone e la Corea del sud. Quest’ultima, in risposta al test nordcoreano di ieri, ha immediatamente organizzato un’esercitazione missilistica a scopo difensivo. Nel frattempo c’è stata una telefonata tra Donald Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe, volta ad analizzare l’isolamento della Corea del nord dalla comunità internazionale. Anche altri Stati tuttavia esprimono la loro preoccupazione. È il caso della Cina che tramite il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang esprime “grave opposizione” alla politica di Kim che mina “stabilità e pace nella penisola”. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian ha dichiarato che “Oggi più che mai è tempo di rafforzare la pressione e le sanzioni sulla Corea del Nord“, trasmettendo la propria “solidarietà con il Giappone e la Corea del Sud in prima linea dinanzi a questa minaccia“.
Giorgio Russo