Molti Stati hanno detto la propria oggi, durante la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu. La riunione è stata convocata d’urgenza dopo il test balistico effettuato dalla Nord Corea due giorni fa, che si è anche proclamata “Stato nucleare”.
Gli USA
Sono uno dei tre Stati ad aver chiesto la convocazione del consiglio di Sicurezza, assieme alla Corea del sud e al Giappone. È preoccupata l’ambasciatrice statunitense Nikki Haley che, durante la riunione, ha dichiarato che Kim Jong-un “avvicina il mondo alla guerra non lo allontana“. Haley ha voluto precisare che gli Usa non cercano il conflitto ma avverte “se ci sarà una guerra, il regime nordcoreano sarà completamente distrutto“. Certo è che l’atteggiamento di Donald Trump smentisce in parte le parole dell’ambasciatrice. Durante un comizio in Missouri, tenutosi questa mattina, il presidente americano ha definito Kim un “cagnolino malato” canzonandolo con l’appellativo di “little rocket man”, ovvero piccolo uomo missile. Questa “guerra d’insulti” entra in conflitto con la stessa convocazione del consiglio di Sicurezza che serve appunto ad aprire vie diplomatiche alla risoluzione del conflitto.
La Cina
In generale, l’appello USA invita a fare fronte comune per isolare la Nord Corea, sviluppando nuove sanzioni. Una delle nazioni alle quali è rivolto l’appello (forse anche con più insistenza) è la Cina. In una telefonata fra Trump e il premier cinese Xi Jinping si è parlato di denuclearizzazione e del ruolo di prim’ordine che dovrebbe giocare la potenza orientale nel contrasto alla minaccia nordcoreana. A Pechino è stato anche chiesto di bloccare i rifornimenti petroliferi verso Pyongyang.
Francia e Russia
L’ambasciatore francese all’Onu Francois Delattre, usando parole dure, ha dichiarato che “Debolezze o ambiguità non sono una opzione – e che – solo la massima fermezza ci darà gli strumenti più adatti per arrivare a una soluzione politica”. Dalla Russia invece parte un invito rivolto alla Corea del sud a non programmare nuove esercitazioni missilistiche a scopo difensivo, per non alimentare il clima di tensione.
L’Italia
L’operato italiano è stato lodato in sede di riunione da Rex Tillerson. Il segretario di stato Usa ha infatti dichiarato che il nostro Paese ha “sostenuto la campagna di pressione economica e diplomatica contro Pyongyang”. Il segretario americano, come l’articolo sul blog online de la Repubblica suggerisce, si riferisce probabilmente all’espulsione dell’ambasciatore nordcoreano disposto dall’Italia il mese scorso.
Giorgio Russo