Quella di non truccarsi è una scelta che dovrebbe essere completamente libera, ma in realtà è spesso condizionata da altri fattori.
Il mondo del trucco è sempre più spesso al centro di discorsi connessi al cambiamento e all’inclusività. Dallo stigma che inizia a ridursi, seppur lentamente, riguardo gli uomini e l’uso del make up, a tonalità per ogni incarnato fino a prodotti vegani e non testati sugli animali…
Una realtà che invece non sempre viene presa in considerazione è quella opposta: il non truccarsi.
Esistono diverse ragioni per le quali le persone possono decidere di non truccarsi, ma quello che è interessante sono le percezioni e conseguenze che ne derivano.
Il prezzo economico del non truccarsi
Ogni cosa ha un prezzo, ed il trucco è una di queste.
Molte persone, maggiormente donne, dovendo ritagliare sulle spese decidono di ridurre o eliminare completamente il frangente make up.
Come se non bastasse, oltre al trucco ci sono i prodotti etichettati come “femminili”, dai rasoi agli assorbenti, che costano o più dei loro equivalenti “maschili” o sono tassati come beni di lusso. Però è molto più fattibile non utilizzare un ombretto che non applicare un assorbente quando si ha il ciclo.
Il prezzo sociale del non truccarsi
L’impatto più di rilievo, anche più di quello economico, è quello sociale.
Uno studio del 2019 ha osservato come le donne non ritenute canonicamente attraenti vengano percepite anche come meno professionali.
Spesso l’assenza di trucco viene anche interpretata come pigrizia o mancata cura di sé, quando non è necessariamente vero. Purtroppo, però,queste errate convinzioni poi si riflettono sul posto di lavoro. Per alcuni ruoli è addirittura richiesto di avere un determinato aspetto, oltre a codici di vestiario ben precisi. Basti pensare ai corsi di trucco mirati della compagnia aerea Emirates.
Il binomio “struccata = sciatta” può danneggiare gratuitamente una persona sul posto di lavoro. Non solo tendono ad essere preferite le persone percepite come “curate” ( ed attenzione, truccarsi non implica necessariamente curarsi o essere più competenti), ma anche una volta assunte si rischia di venir viste come meno credibili.
In alcuni settori, soprattutto quelli di lusso, ci si aspetta che la persona che si ha davanti ( in questo caso una donna) sia “all’altezza” del prodotto che vende ed in linea con esso.
Di conseguenza, l’obbligo a truccarsi o è esplicito oppure è subdolo ed implicito, per non vedersi scartate o discriminate.
Differenze di genere
Sebbene anche per gli uomini valga un discorso simile, ci sono molte meno pressioni ed aspettative estetiche nei loro confronti, oltre a spese più contenute.
Le donne vengono di media pagate meno dei propri omologhi maschili, hanno quella serie di spese “femminili” previste e sono sottoposte ad un occhio critico più pesante. Per arrivare a ricoprire ruoli e funzioni maggiormente di appannaggio maschile devono lavorare il doppio per essere rispettate, e questo si riflette moltissimo anche nell’aspetto estetico. Se si sa che un determinato modo di presentarsi potrebbe potenzialmente sminuire o danneggiare il proprio operato è comprensibile che lo si voglia evitare.
Differenze di etnia e razzismo
Per quanto riguarda le donne nere, inoltre, si aggiunge un ulteriore livello di complessità. Moltissime espressioni di stile diffuse tra le donne nere sono stigmatizzate nel mondo bianco occidentale, un esempio su tutti sono i vari modi di acconciare i capelli afro.
Per essere prese più sul serio e rispettate molte donne nere si trovano costrette ad adattare il proprio aspetto all’ambiente che le circonda.
In più, il mondo del make up è stato estremamente di appannaggio bianco per moltissimi anni. Per le persone nere o di colore è stato a lungo difficile trovare fondotinta, correttori o altri prodotti adatti al proprio incarnato. Adattandosi non solo il risultato non era quello desiderato, ma in alcuni casi generava imbarazzo o addirittura diventava la causa di nomignoli o derisioni. L’alternativa, spesso, era non truccarsi direttamente.
Tirare le somme
In conclusione, esistono molte ragioni per le quali si può decidere di non truccarsi o si senta di avere l’obbligo di farlo. Purtroppo, come alcune dichiarazioni dimostrano, ciò ha ancora una ricaduta sul futuro lavorativo delle persone.
Associare l’assenza di trucco a sciattezza, incompetenza o pigrizia è scorretto ed ingiusto, soprattutto quando sulle spalle delle donne pesano spese e aspettative di genere ( ed etnia) ben diverse da chi spesso le assume.