L’art. 15 del Codice della Strada prevede che “insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento“, comporta una sanzione amministrativa: il pagamento di una somma da euro 105 a euro 422. La posizione è stata aggravata dall’entrata in vigore della legge n. 221/2015, meglio nota come “collegato ambientale”. La legge prevede che chi verrà beccato ad abbandonare per strada scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, sarà soggetto ad una multa da 30 a 150 euro (http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/attualita/2016/08/18/multe-fino-400-euro-per-chi-getta-rifiuti-da-finestrino-auto_e2142bfb-68cc-4c1a-89ce-9d008054658f.html).
Dai ragazzi, ragazze: ma devono anche dircelo? E per di più, è necessaria la punizione per farci passare l’abitudine, o meglio il vizio, di lanciare oggetti dal finestrino dell’auto? Non si fa: è pericoloso ed è indecoroso nei confronti dell’ambiente. Ricordo l’unica volta in cui qualcosa è finita per strada, dalla macchina su cui viaggiavo, sfuggendomi dalle mani: era il mio peluche preferito, quello che mi portavo dietro quando dovevo dormire fuori casa e che, m’ero convinta, avesse bisogno di prendere aria…
Dalla macchina, si possono lanciare tante cose, senza ledere al paesaggio e senza attentare alla tranquillità di chi viaggia dietro e come noi: la vostra voce, per esempio. Urlate il nome che vi portate nel cuore, cantate le vostre canzoni, gridate la libertà di chi non ha bisogno di sfrecciare ad alta velocità per sentirsi vivo, per sentirsi viva. E di chi, tanto meno, ha bisogno di seminare carte, plastiche e altri materiali per farsi notare, per richiamare l’attenzione della Terra.
Anche perché, gettare il fazzolettino di carta in cui avete pianto, non vi aiuterà a dimenticare di averlo fatto né il motivo di quella morbidezza bagnata. Così come, disfarvi dello scontrino di quell’ultima volta o del cd che facevate partire ogni sera, al ritorno verso casa, non vi aiuterà a scordare le belle sere d’estate, né quelle parole che anche il freno a mano è capace di cantare. E ancora, far sparire ogni prova, ogni indizio dei vostri vizi, può funzionare con chiunque ma a voi stessi, a voi stesse, non potete mica raccontare le bugie…
Insomma, a parte la multa (che simpatica non è), esistono innumerevoli motivi per rispettare la regola, per rispettare l’ambiente, per rispettare gli altri, le altre. Provvedere alla pulizia e all’ordine del proprio spazio, danneggiando quello delle altre persone, non è il modo corretto per procedere.
Come gettare per terra delle gomme da masticare, affinché altri piedi ci rimangano appiccicati ed altre vite bloccate, perdendo tempo a dimenarsi per riuscire a staccare quella roba dalla scarpa: non è giusto che altre persone paghino per il vostro poco coraggio, quello che serve per scrollarsi di dosso, in modo maturo ed opportuno, qualcosa che soffoca, che dopo poco tempo ha perduto il suo buon sapore e di cui non resta che un passatempo (o una sofferenza) per mascelle e denti. Ad ognuno, ad ognuna, il suo, quindi. Nella propria macchina, possibilmente, fin quando non si arriva a casa e si può svuotare il veicolo in modo civile.
Se proprio volete lanciare qualcosa al vento, ricordatevi di Bob Dylan che nel vento vedeva il posto in cui poteva esser caduta la risposta. Chi cammina, chi viaggia, chi si sposta, chissà, magari sta cercando proprio la risposta che voi potete concedere.
On the road, come il grande Kerouac, sì. On the road, come si deve.
Deborah Biasco