Potrebbe essere come una canzone di Zucchero dove quel “non ti sopporto più ,davvero “ diventa “non mi ricordo più, davvero” e rimane evidente comunque che qualcuno ti ha rubato il blu del cielo. Quel blu che credevi rendesse la tua vita una vita degna di essere vissuta, quel blu che potremmo definire la tua memoria storica. Sarà colpa dell’età o dell’Alzheimer galoppante che ti prende come l’uomo nero di notte senza che tu te ne accorga anche in giovane età, ma verso i 40 anni la tua memoria fa cilecca e sono tante le cose che non ti ricordi più, che ti sei dimenticato, che sono naufragate nel oceano dell’oblio. E più che dispiacerti ti fa sorridere sornione sotto i baffi. Mentre tutti si ricordano di te, perché sei indimenticabile, tu li hai dimenticati in soffitta come rimpiattini che dicono non ho l’età.
Non ricordi più i nomi degli uomini o delle donne con cui sei stato a letto, le facce quelle sì, e anche le deludenti o esaltanti capriole, una più una meno, ma i nomi proprio non te li ricordi. Senza offesa.
Non ricordi più quella serata pazzesca a Milano col tuo migliore amico quando avevate 20 anni , dove lui giura vi siete divertiti come matti e te la fai raccontare continuamente ma proprio non ce n’è più traccia nella tua mente e sinceramente credi di aver mandato una controfigura.
Non ricordi più dove è finito l’amore folle per Luca Carboni che quando avevi sedici anni ti faceva impazzire. Ma lui resta sempre una gran cartola.
Non ricordi più che fine ha fatto quel medaglione egizio che ti aveva regalato tua nonna a cui tenevi tanto e comunque sospetti di non averlo perso ma che qualche amica dell’epoca se lo sia preso.
Non ricordi più i nomi ma soprattutto i cognomi delle tue amiche/amici dell’epoca e dei vari conoscenti, che ti giravano attorno come zanzare , come se non li avessi mai frequentati. E’ come se in qualche modo fossero morti inghiottiti dalle sabbie mobili del tempo e tu non fossi nemmeno andata al loro funerale.
Non ricordi più il finale del Tempo delle mele ma quello di Profondo Rosso e di Blade Runner li hai incisi a fuoco sulla pelle.
Non ricordi più a che età Mickey Rourke ha smesso di essere il tuo sogno erotico proibito e lo è diventato vincere il Nobel.
Non ricordi più per quanti anni hai messo l’apparecchio da adolescente ma ricordi che ti è sembrato un tempo infinito e comunque non è servito a niente perché adesso hai un dente storto .
Non ricordi più quante sigarette avrai fumato in tutta la tua vita ma ti ricordi benissimo il giorno d’estate in cui hai ufficialmente cominciato spinta da quella amica più grande a bordo piscina come se fosse l’invito a una sfida.
Non ricordi più una riga dei tuoi romanzi perché non sei mai stata così ego riferita però il tuo ex storico li cita a memoria riga per riga, pagina per pagina, e tu a cena fai finta di seguirlo con interesse e di esserne lusingata e invece ti annoi mortalmente.
Non ricordi più tutti i numeri di telefono che conoscevi a memoria o le varie password che intasano la tua mente perché la bibbia tecnologica non ha mai fatto per te.
Non ricordi più in che anno ti ha rubato il cuore quel suo sguardo se era il 2000 o il 2001 in quel hotel in riva al mare di Riccione durante la festa di quella radio ma ti ricordi fin troppo bene tutte le altre volte che i vostri occhi si sono cercati tra la folla.
E comunque non ti ricordi più perché hai voluto scrivere questo articolo fatto di dimenticanza e malinconia, ma è tutto già scritto nel passato il nostro futuro e se verrai di là te lo dimostrerò e questa volta tu te lo ricorderai.
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