Non facciamoci ingannare dal Theropithecus Padanus
Non facciamoci ingannare dal Babbuino della padania. Infatti il Salvini, nome comune del Theropithecus Padanus, nonostante le sembianze antropomorfe si caratterizza per le sue limitate capacità intellettive.
Questo esemplare (vedi foto) addirittura smentisce in blocco la teoria darwiniana. E’ l’unico essere della specie che invece di evolversi devolve in modo repentino e inaspettato. Il Salvini non è l’anello mancante, lo trapassa a ritroso!
Nonostante gli evidenti limiti cognitivi questo particolare soggetto (vedi sempre foto) in determinate condizioni riesce persino ad articolare alcune parole, ma non ci illudiamo: così come un merlo indiano imita i suoni che ascolta così lui, davanti ad una platea, ripete quei quattro termini che ha appreso nel suo primitivo habitat: terun, ruspa e negher for di bal!
E proprio queste misere abilità riescono a garantirgli un certo seguito negli odierni circhi mediatici. Spesso è ospitato in trasmissioni televisive senza alcuna precauzione: niente guinzaglio, né museruola … tanto meno dardi soporiferi già canna per ogni evenienza, perché – a detta degli esperti di comunicazione – la sua presenza fa “audience”.
Non conta se l’esemplare – per fortuna unico – ripete sempre le stesse parole o compie sempre gli stessi gesti, in quanto il suo compito non consiste nel piacere, bensì nell’agitare le nostre paure nel torbido fango del cattivo gusto fino a farci raggrinzire le mandibole: con il suo rabbioso e strutturale inebetimento riesce a soddisfare il nostro senso dell’orrido, vestendo, con la sua elementare e primitiva presenza, tutte le nostre paure.
Il “lumbard coatto a ripetere” è il molesto contenitore di tutti i più biechi e propagandistici luoghi comuni reazionari: razzismo, omofobia, xenofobia, sciovinismo maschilista e pseudocattolicume retorico sono la pastura nella quale affonda di continuo i denti . Queste sono le sue rozze armi, i suoi primitivi strumenti di affermazione. A suo confronto un Bonobo che fa la danza dell’ingrifamento perché gli è partito l’embolo nel veder una femmina prona a raccoglier radici è un lord inglese, persino Razzi rispetto a lui è un accademico dei Lincei.
Ma nessuno avrebbe mai immaginato che il nostro esemplare potesse essere anche contagioso.
Il suo inesorabile regredire, unito a un ambiente oramai in decadenza, nonché attraversato da un profondo senso di insicurezza quotidiana, sta facendo vittime ovunque: la sua primitiva e retorica inconsistenza stanno facendo populistica breccia negli animi dei contemporanei condannandoli ad una irreversibile mediocrità. Oggi come oggi la sua sostanziale pochezza e la congenita povertà d’animo diventano sacrosante e schiette verità, se non addirittura rozze dimostrazioni di primordiale onestà intellettuale. “Non è razzista è diretto”, ci sentiamo dire, “non fa propaganda xenofoba tra le macerie e i cadaveri di un aeroporto, assolutamente. Era solo giorno di paga al parlamento europeo!”
Quale povero specchio del nostro mediocre quotidiano, quale distorto e cupo riflesso di umanità (vedi sempre foto).
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foto tratta dalla pagina Facebook di Sabina Guzzanti
‘El titòla’ di cui sopra non fa altro che mettere in pratica un vecchio detto lombardo che mio nonno, fiero contadino socialista, soleva ripetere: “chi vusa pusè, la vaca l’è sua”….. e ‘i barlafus e i ciaparatt’ abboccano……..
Ecco… trovare la traduzione è stata un’impresa….ma, a proposito di chi urla di più, già da anni circola il best-seller “manuale della Marmotta Padana” Augurissimi e grazie per il commento