Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Oggi voglio parlarvi di una persona “speciale“. Ma prima di cominciare a leggere questa storia, assicuratevi di essere in una stanza assolutamente silenziosa.

Sara Giada Gerini è una giovane donna: bella, alta, bionda, pallavollista, sarda e sorda. Ecco, questa è la sua caratteristica più importante per la nostra storia.
Sara è sorda ma non è sordomuta. Vivendo una vita “normale” ha imparato a leggere il labiale oltre che conoscere la lingua dei segni italiana (LSI).
Uno stigma che ha colpito Sara quando era ancora nel ventre materno. Una problematica invisibile all’occhio umano ma percepibile da chi vive giorno dopo giorno con le persone che soffrono di questa problematica.

Da qualche tempo Sara si è fatta portatrice di una iniziativa che coinvolge direttamente lo 0.04 % della popolazione italiana: le persone sorde. (Fonte: ENS, Ente Nazionale Sordi, 1993).
Grazie a Sara, è nata infatti #facciamocisentire. Una pagina dove la nostra portavoce dei sordi si impegna per far capire a tutti quanto è importante un servizio nazionale di sottotili per la televisione, la posta, gli aereoporti, le stazioni dei treni…

Sara ci spiega che per le persone sorde, la televisione non offre un servizio adeguato a chi non può sentire.
Basterebbe un tasto per avere sottotitoli ovunque e non solo per pochi programmi rispetto all’offerta riservata alle persone udenti.
È proprio questo uno dei problemi della nostra società: la parità di diritti.
L’articolo 3 della Costituzione Italiana recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La battaglia di Sara è proprio questa: far si che le persone sorde possano avere una vita come tutte le persone udenti.
Diventare indipendenti sotto ogni punto di vista è la volontà di chi ogni giorno non può gestire la sua vita a causa di una malattia.

Semplici accuratezze da parte di tutti potrebbero facilitare la vita di molti.

A volte ci sono persone che sono sorde finché non vengono loro tagliate le orecchie”.
(G.C.Lichtenberg)
 Federica Castellini

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