È finito il tempo della tolleranza cieca, dei giornalisti con la lingua di fuori e dei conduttori che continuano a ospitare certi personaggi. È finito il tempo dei parassiti della nazione, dei mostri politici che si nutrono di sciacallaggio e falsità, di propaganda e di odio.
Non sono un acceso sostenitore di questo governo e nemmeno della comunicazione da reality show del Presidente del Consiglio, ma quando Conte ha nominato Matteo Salvini e Giorgia Meloni ho fatto da solo la ola sul divano.
Certi personaggi stanno infettando una nazione, e i media dovrebbero iniziare a dirlo a chiare lettere. Altrimenti sono dei complici. Il processo democratico impone la presenza dei due parassiti in tutte le reti televisive, ma allo stesso tempo prevede- o dovrebbe prevedere- il controllo sulla verità e sulla stabilità del Paese. Certi personaggi andrebbero messi ai margini della politica, o per lo meno sbugiardati quotidianamente, frase dopo frase, parola dopo parola. Quella di Salvini e Meloni è un’azione chiara, subdola, che si avvicina alla circonvenzione d’incapaci. Non dobbiamo avere paura di usare queste parole, perché di questo si tratta.
Anni di imbarbarimento, sfruttamento delle classi più deboli, odio, razzismo, cattiveria e prostituzione morale e intellettuale.
Stanno continuando a fare campagna elettorale sui morti, a raccattare voti sui corpi ancora caldi. Non possiedono il senso dello Stato e nemmeno quello del pudore.
Questo governo ha commesso diversi errori e tanti altri ne commetterà, ma l’Italia sarà un luogo migliore soltanto quando chi può (addetti ai lavori, giornalisti, media in generale) terrà certi individui alla larga dalla fascia debole della nazione, quella che si fa abbindolare dal ducetto di turno poiché non ha gli strumenti per comprendere l’arte della mistificazione e dell’adescamento.
Fare politica sulle debolezze del popolo è un atto di tradimento, la meschinità per antonomasia.
Non ha nemmeno senso parlare della nascita del MES (con Berlusconi, Salvini e Meloni al governo) o concentrarsi ancora sui mezzi usati per macchiare il dibattito politico e il clima civile (fake news, argomentazioni da boomer che fa girare bufale su Whatsapp, termini scellerati e, soprattutto, la totale assenza di statura politica e morale).
L’unica cosa utile adesso è avere la dignità- personale e collettiva- di dire basta e isolare certi corpi estranei a qualsiasi forma di democrazia. Perché esiste sempre la parte giusta della Storia, e Meloni e Salvini non solo non ne fanno parte, ma saranno ricordati come i pionieri di un abbrutimento sociale in un’epoca già buia di suo.
Noi non possiamo essere complici, il tempo della tolleranza è finito. Pensavamo di avere gli anticorpi dopo il fascismo, dopo democristiani, P2, Tangentopoli, Berlusconi, Renzi e tutta la bambagia di questi decenni. Invece non siamo immuni, e dobbiamo resistere anche senza vaccino. In questo periodo ne attendiamo uno che salverà milioni di vite, mentre per salvare milioni di teste dovremo svegliarci noi e riconoscere il nemico. Altrimenti non ce lo perdoneremo mai.
Mattia Madonia