Noma Bar, (Israele, 1973) è un artista illustratore e graphic designer. È possibile trovare le sue opere in varie riviste illustri e giornali di fama mondiale. Inoltre ha collaborato con delle case editrici per fare le copertine dei romanzi di Don Delillo e Murakami.
Noma Bar: la sintesi concettuale e lo spazio negativo. Guardare una volta, vedere due. Le sue illustrazioni minimaliste richiedono questo esercizio visivo, che permette di stupirci di elementi che non subito saltano all’occhio.
Il minimalismo nell’illustrazione grafica, soprattutto nel contesto virtuale dove tutto deve viaggiare velocemente e in maniera leggera, è un elemento fondamentale nonché estremamente stuzzicante. È il principio di un logo fatto bene – sintetico, efficace, incisivo– e che permette di memorizzare il nome di un prodotto o di un’azienda.
Il minimalismo di Noma Bar è sorprendente. Come tutte le illustrazioni minimaliste, ogni soggetto viene ridotto a poche linee, perlopiù mono o bicromatiche, sintetizzanti il concetto che rappresentano.
Ma, mentre in genere un’illustrazione ha il suo soggetto e tutt’intorno nient’altro che spazio vuoto, appositamente studiato affinché l’attenzione sia incanalata solo ed esclusivamente sul soggetto minimale, Noma Bar attua un gioco che è in sé un’illusione ottica: l’utilizzo dello spazio negativo.
Con la calma piatta di soli due colori e linee condotte in uno spazio ridotto, senza il tripudio di dettagli che richiedono un’attenzione elevata alla ricerca di ognuno di loro, Noma Bar crea una pienezza senza toglierci il piacere del senso di vuoto.
Poiché non è mai uno il soggetto che il nostro occhio -sebbene in assenza di chiaroscuro e volume- riesce a rilevare, ma quasi sempre due. Immagini che si incastrano perfettamente tra di loro, che a guardar bene sono l’una la continuazione dell’altra e che solo insieme danno davvero significato al tutto.
Con questo processo non solo il prodotto è d’impatto, ma regala una sorpresa nel momento in cui il nostro cervello, camminando sull’immagine, scopre che lo spazio circostante funge da negativo e opposto al risultato finale, donando una doppia rappresentazione.
Ed è per questo che le illustrazioni di Noma Bar sono come illusioni ottiche, perché come tali lasciano uno stupore che, con una semplice raffigurazione non sarebbe possibile ottenere.
Gea Di Bella