No tengo miedo, l’urlo compatto che unisce il mondo

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“No tengo miedo” (non ho paura), No tinc por” in catalano, questo è l’urlo che si è sollevato oggi, forte ed unito, a Barcellona, dopo il minuto di silenzio osservato dalla città in ricordo delle vittime dell’attentato terroristico verificatosi nella giornata di ieri.




Tutte le forze politiche erano oggi presenti nel capoluogo catalano per sostenere i cittadini e trasmettere un messaggio di assoluta unità, alla Spagna ed al mondo intero.

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Il presidente del governo, Mariano Rajoy, nel suo intervento ha dichiarato che tutte le forze politiche devono “tirar del mismo carro” (collaborare in uno sforzo comune) ed unire le forze contro un fenomeno la cui portata mondiale è ormai sotto gli occhi di tutti. Nel messaggio espresso da Rajoy, evidente anche l’allusione al processo d’indipendenza che Cataluña ha ormai avviato da qualche tempo per rendersi autonoma dallo stato spagnolo.

Il presidente della Generalitat di Cataluña, Carles Puidgemont, ha aggiunto come alle 12 di oggi “la risposta dei cittadini è stata ammirabile”, intervenendo in massa durante il minuto di silenzio. Ha poi specificato quanto forte sia stato l’impatto emozionale ma come tutti i barcellonesi si siano sollevati coesi, ricordando i principi di libertà alla base della nostra società.

Migliaia sono state le manifestazioni di cordoglio da parte degli esponenti delle forze politiche internazionali, tra cui anche il nostro primo ministro Gentiloni, ed i messaggi di solidarietà nella lotta contro il terrorismo.




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Anche il Papa ha espresso la propria disapprovazione esprimendo solidarietà e vicinanza alla Spagna per le vittime del tragico attacco e pregando per loro.

Le numerose testimonianze raccolte dai cittadini su quanto avvenuto ieri raccontano come il terrore ed il caos assoluto abbiano improvvisamente invaso “Las Ramblas”, trasformando una tranquilla giornata di agosto in una barbarie.

Se oggi Barcellona si è svegliata ferita non può, però, dirsi abbattuta e la dimostrazione è stata l’immagine che “Las Ramblas” ha regalato al mondo, presentandosi piena di gente, trasformando l’urlo “No tengo miedo” in fatti concreti, a dimostrazione del fatto che la vita continua e che tali tragici avvenimenti non devono cambiare le nostre abitudini.

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Ulteriore dimostrazione di tale solidarietà è stata anche la quantità di gente accorsa presso le strutture ospedaliere per donare il proprio sangue in aiuto ai feriti.

Barcellona è una città cosmopolita, internazionale, dove molteplici nazionalità si incrociano e convivono in pace. Tale atto terroristico, ma soprattuto la risposta da parte dei barcellonesi, è dunque un’ulteriore conferma di come il mondo sia stato ferito, oltre che la Spagna.

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Josep Lluís Trapero, il capo de “Los Mossos d’Esquadra” (la polizia catalana) ha comunicato che nelle prossime ore arriveranno novità sull’evoluzione dei fatti ma come il presunto autore materiale degli stessi, Moussa Oukabir, un giovane di 17 anni, alla guida del furgoncino che ieri ha investito le persone che riempivano “Las Ramblas”, non sia stato ancora arrestato. Non esclude possa, però, rientrare tra i cinque terroristi abbattuti, nella notte, dalla polizia.




Dopo l’attentato di ieri il livello di allerta anti terrorismo, introdotto in Spagna dopo l’attentato del “11M” avvenuto a Madrid nel 2004, dove ci furono 192 vittime, ed attualmente a livello 4 su un massimo di 5, potrebbe essere aumentato allo scalino più alto, il cinque appunto, con un ulteriore dispiego delle forze dell’ordine.

Ma quell’urlo contro la violenza, “no tengo miedo”, che si è sollevato oggi in una delle piazze centrali della città è ciò che meglio rappresenta la forza e la voglia di non piegarsi di fronte al terrorismo. Questo è il vero esempio e la vera dimostrazione di coraggio di quanto un fenomeno così riprorevole non possa e non debba cambiare le nostre vite, riempiendole di paura e dolore, e di come debba essere definitivamente estirpato.

                                                                                                                                                                                 Turi Ambrogio

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