Slobodan Milosevic, il vecchio padre padrone della Serbia, è stato scagionato dalle accuse di genocidio e pulizia etnica che lo portarono a processo circa una quindicina di anni fa? Ma proprio no.
Come riporta Le Monde, questa notizia è stata lanciata il primo agosto da un sito statunitense (Counterpunch.org) famoso per aver preso numerosi “abbagli” (ad essere gentili), come quello sulla Clinton ed il suo presunto discorso alla Goldman Sachs. L’autore dell’articolo afferma di aver letto le 2590 pagine della sentenza emessa dal Tribunale Penale Internazionale per la Ex-Yugoslavia contro Radovan Karadzic (condannato a quarant’anni di carcere), e che all’interno di essa vi sia l’assoluzione per Milosevic, assoluzione passata sotto silenzio dai media di tutto il mondo. La notizia sarebbe poi stata ripresa da Russia Today.
Come stanno in realtà le cose? Molto diversamente rispetto a quanto riportato da Counterpunch. La prova dell’assoluzione, secondo l’autore, starebbe in un passaggio della sentenza che reciterebbe (testualmente): “il collegio giudica che non ci sono prove sufficienti in questo dossier per stabilire che Slobodan Milosevic avesse dato il suo assenso al piano che mirava ad espellere definitivamente i musulmani ed i croati di Bosnia dal territorio rivendicato dai serbi di Bosnia”. Limpido, chiaro, regolare. Perché quindi la tesi americana è falsa? Perché, appunto si tratta di un passaggio decontestualizzato da una sentenza che riguarda Karadzic, non Milosevic. Un altro paragrafo della sentenza recita infatti “il collegio ricorda come lui (Milosevic) ha condiviso e approvato l’obiettivo politico dell’accusato (Karadzic) e dello stato maggiore serbo di preservare la Yugoslavia ed impedire la separazione o l’indipendenza della Bosnia-Herzegovina , e ha cooperato strettamente con l’accusato in quel periodo. Il collegio ricorda, inoltre, che Milosevic ha fornito assistenza sotto forma di uomini, provviste e armi ai serbi di Bosnia durante il conflitto”. Lupus in fabula. Il tribunale Internazionale ha poi specificato ulteriormente a Le Monde che l’imputato del processo in questione fosse Karadzic, non Milosevic. Per l’appunto, il fatto che una persona si trovi coinvolta nella medesima impresa criminale ma non venga giudicato nello stesso processo non ne cancella certamente la responsabilità. Nella sentenza, Milosevic è citato solo una decina di volte. Un po’ poche per una sentenza che avrebbe dovuto assolverlo.
Il processo contro Milosevic si è chiuso ufficialmente nel marzo 2006, pochi giorni dopo la sua morte, e prima che si giungesse a sentenza. Sentenza che comunque, vista la montagna di prove raccolta, sarebbe stata probabilmente una pesante condanna.
Dettagli per chi usa a proprio piacimento le parole per racimolare facili click o sostenere la propria tesi in malafede.
Lorenzo Spizzirri