Dopo gli Europei di calcio la tensione sembrava essere stata smorzata e i festeggiamenti per la festa nazionale del 14 luglio erano appena iniziati quando la Francia viene nuovamente attaccata: il terrorismo a opera degli estremisti islamici colpisce a Nizza e fa stage di innocenti
Nuovamente sotto attacco la Francia è evidentemente divenuta la zona prediletta, se così può essere definita, dal terrorismo. Nizza era in festa per commemorare la presa della Bastiglia del 1789. I fuochi d’artificio erano alti in cielo la scorsa notte e, mentre alcuni bambini indicavano con le dita i colori, altri piangevano disperati a causa del rumore dei botti festivi.
Urla di paura sempre più consistenti, sempre più presenti. Anche i piccoli felici avevano iniziato a piangere disperati, chi per aver perso tra la folla la propria mamma e il proprio papà, chi per dolore. Paura, dolore, angoscia.
Davvero molto angosciante è doversi rassegnare nel credere che la mente umana possa pianificare in maniera dettagliata la morte di altri esseri viventi, tutti innocenti. Angosciante è rendersi conto che Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un uomo poco più che trentenne, abbia potuto mettere in atto coscientemente il massacro. Aveva fittato il camion due giorni fa, l’aveva caricato di armi (alcune finte, dalle notizie recentemente pervenute) e aveva addirittura fatto delle “prove” intorno alle 22:00 della scorsa notte, secondo una testimonianza. Tutto affinché l’attacco a Nizza avvenisse secondo i piani.
Intorno alle 22:30, durante i fuochi d’artificio, il camion ha ingranato la marcia e a una velocità di 80 chilometri orari e si è gettato sulla folla come impazzito con lo scopo di travolgere nella sua corsa il maggior numero di gente possibile. Come se la pazzia non fosse già abbastanza, l’autista ha sparato sulla folla una raffica di colpi prima di essere ucciso a sua volta dalle forze dell’ordine.
Uomini spazzati via come foglie al vento, caduti in terra e calpestati nel corpo e nell’animo: per cosa poi? Per poter festeggiare qualcosa di così macabro e inumano come un massacro, così com’è accaduto? Mohamed Lahouaiej Bouhlel e i suoi falsi e infondati ideali hanno ucciso 84 persone, molte delle quali di giovanissima età, e ne hanno ferite all’incirca 100, la maggioranza delle quali sono bambini. Ci si rende conto ogni giorno di più di quanto l’uomo possa essere insulso, manipolato dalla voglia di potere.
I bambini, proprio loro che da sempre sono la speranza del nostro tempo. I bambini che sono il futuro. I bambini che sorridono nelle loro candide vesti pure, ormai macchiate del male di coloro che potrebbero essere i loro genitori. I bambini che non vorranno più uscire di casa per fare una passeggiata in riva al mare per paura che un altro folle possa decidere di giocare a fare l’assassino con loro. I bambini che hanno perso per sempre la possibilità di ridere della vita, l’opportunità di crescere, la necessità di diventare grandi, la certezza di migliorare un mondo che non è degno di essere abitato dagli insulsi, vigliacchi e prepotenti che attaccano alle spalle, quando meno ci si aspetta.
Maria Giovanna Campagna