Nigeria al voto: tra scontri e brogli elettorali

Nigeria al voto

Sabato 25 Febbraio la Nigeria si è recata al voto: oltre 93 milioni di persone si sono recate alle urne per eleggere il nuovo presidente della nazione.

L’affluenza, soprattutto tra i giovani, è stata alta in tutto il paese ma le operazioni di voto sono proseguite a rilento. In molti seggi hanno registrato ritardi e gli operatori elettorali non si sono presentati per ore creando lunghe code. Scontri e attacchi armati hanno avuto luogo negli Stati di Delta, Katsina e Borno dove uomini armati hanno fatto irruzione nei vari seggi, ma in linea generale le elezioni si sono svolte pacificamente.

A creare problemi ha contribuito anche il nuovo sistema di voto elettronico, che ha portato proteste e problemi con le schede elettorali.

Lo spoglio dei voti è proseguito a rilento e il sito della Commissione elettorale nazionale indipendente (INEC) ha testimoniato denunce di truffe da parte di elettori e dai funzionari dei partiti del PDP e del Partito Labourista.

Per vincere alle elezioni nigeriane bisogna raccogliere il maggior numero di voti espressi dagli elettori registrati e il 25% dei consensi in due terzi dei 36 Stati che compongono il Paese, insieme al territorio federale della capitale, Abuja. Se nessuno dei candidati raggiungerà la vittoria al primo turno, i due più votati si sfideranno al ballottaggio, tra tre settimane.

Al momento i risultati parziali danno come favorito  Bola Tinubu, membro del Congresso di tutti i progressisti (Apc) come già il presidente uscente e governatore di Lagos. Lo segue il candidato del partito d’opposizione (PDP) Atiku Abubakar e il candidato del Partito Labourista Peter Obi. Il candidato outsider ha creato scalpore vincendo nello stato di Lagos, la città più popolosa del paese e grande centro economico, ma è riuscito a registrare a livello nazionale solamente il 18% dei voti.

Certo è che queste elezioni hanno rappresentato per la Nigeria al voto il più grande esercizio democratico del continente.

L’affluenza è stata alta soprattutto tra i giovani e gli scontri e le violenze sono state contenute rispetto alle precedenti elezioni. Tuttavia tutti e tre i principali partiti hanno lamentato irregolarità nelle operazioni di voto. In particolare il partito Labourista ha chiesto la sospensione dei conteggi e l’annullamento delle elezioni, proponendo di ripeterle. L’INEC ha negato che ci siano state irregolarità nel processo di raccolta dei voti e ha fatto sapere che i conteggi procederanno regolarmente.

Certo è che nonostante i progressi le perplessità sono molte.

Su Twitter gira la foto di una giovane aggredita e ferita a Lagos da un gruppo di sostenitori del partito di governo (APC). Dopo essere stata medicata è tornata al seggio elettorale per votare. In molti si rivolgono a lei rivendicando il vero volto della Nigeria, stanca del vecchio sistema e desiderosa di un cambiamento reale.

Gli spogli ancora non sono terminati e mancano ancora i voti di molti stati del nord del paese. Si tratta di zone abitate da persone per la maggior parte musulmane, e  vicine dunque ai candidati originari di lì, come Atiku Abubakar. Mancano poi molti stati meridionali, i quali sono invece a maggioranza cristiana e potrebbero fare la differenza per Peter Obi.

                                                                                                                                  Nicole Stella Metz

 

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