Martedì scorso le autorità nigeriane hanno trovato oltre 400 prigionieri all’interno di una falsa scuola islamica situata in Nigeria, nella città di Kaduna. Si tratta prevalentemente di bambini, dai 5 anni in su, ma anche di uomini adulti. Per la maggior parte erano legati con catene, impossibilitati a muoversi e segnati da chiari segni di violenza fisica e sessuale. Sette le persone arrestate dopo che ad un genitore era stato proibito di vedere suo figlio, iscritto all’istituto da svariati anni.
Il nord della Nigeria è per la maggior parte musulmano. In quest’area quindi le scuole islamiche sono molto diffuse. L’ultimo rapporto del NCWD ne conta oltre 7 milioni. Il loro nome tradizionale è Almajiri e deriva dalla parola araba al-Muhajirun ossia “migrante”. Con questo nome ci si riferisce all’abbandono della propria casa e del proprio villaggio per poter apprendere il Corano. La loro funzione però è in realtà cambiata radicalmente rispetto al periodo pre-coloniale.
Dopo il raid le autorità hanno impiegato diversi giorni per contattare i genitori dei bambini maltrattati. Quelli che sono già arrivati sul posto hanno dichiarato che non si sarebbero mai aspettati un trattamento così duro negli Almajiri. In quest’area della Nigeria la povertà ha raggiunto livelli preoccupanti e si calcola che la maggior parte degli abitanti viva in media con 2 dollari al giorno. Per questo molte famiglie scelgono di consegnare i bambini alle scuole islamiche. Ma c’è anche chi, all’arrivo a Kaduna, ha dichiarato di aver pagato una vera e propria retta scolastica.
Come dimostra questo caso, le idee delle popolazione su cosa siano e come funzionino questi istituti sono confuse. Interrogati dalla polizia alcuni genitori, generalmente coloro che avevano dato soldi ai proprietari dell’edificio, erano fermamente convinti si trattasse di una scuola islamica. Altri invece hanno confessato di non aver mai avuto aspettative di istruzione dalle persone con cui avevano parlato e di pensare si trattasse di un istituto di correzione, ossia di ciò che noi potremmo chiamare riformatorio.
Yakubu Sabo, esponente della polizia cittadina di Kaduna, ha pubblicamente detto che quel trattamento disumano esclude il fatto che si tratti di una scuola islamica. Tuttavia gli abusi, secondo molti attivisti locali, sono una pratica molto diffusa ormai in tutti gli Almajiri e proprio per questo da diversi anni chiedono che siano chiusi.
Bambini ed adulti verrebbero continuamente violentati, picchiati, ed utilizzati per l’elemosina lungo le strade, invece di ricevere l’educazione religiosa di cui queste scuole dovrebbero occuparsi. Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria dal 2015, starebbe già programmando, secondo i media locali, di rendere illegali questi istituti.