Nicolas Sarkozy è in stato di fermo a Nanterre e la polizia francese lo sta interrogando. L’indagine, aperta nel 2013, riguarda alcuni presunti finanziamenti illeciti che Sarkozy avrebbe ricevuto nella campagna elettorale del 2007. I fondi sarebbero arrivati da Tripoli a Parigi tra il 2006 e il 2007 a sostegno della sua prima candidatura alle presidenziali.
Sarkozy in stato di fermo
Lo stato di fermo può durare fino a 48 ore. Poi, l’ex leader dell’Ump dovrà presentarsi davanti al magistrato. Interrogato anche Brice Hortefeux, l’ex ministro e fedelissimo di Sarkozy. Quest’ultimo però non si trova in stato di fermo.
Non è la prima volta in stato di fermo per Sarkozy. Egli infatti era già stato sottoposto a questa misura e interrogato nel luglio 2014. Era la prima volta che la magistratura disponeva lo stato di fermo nei confronti di un ex presidente della Repubblica, protetto dall’immunità funzionale fin quando è in carica.
L’oggetto delle indagini
Come si legge su Le Monde, nel maggio 2012, il sito Mediapart pubblicò un documento libico che evocava un presunto finanziamento di Muammar Gheddafi per la campagna presidenziale di Sarkozy. Si parla di una somma di 50 milioni di euro in denaro contante.
I giornalisti parlano di bonifici sospetti, di borse piene di banconote passate da Tripoli a Parigi. Ci sarebbero anche lettere con promesse di milioni di euro per favorire l’elezione dell’allora leader della destra francese. Si arriverebbe anche a ricatti e minacce.
Il faccendiere Ziad Takieddine, durante le primarie dei Républicains del 2016, dichiarò di aver trasportato 5 milioni di euro in contanti da Tripoli a Parigi tra fine 2006 e inizio 2007. Questi soldi poi furono consegnati a Claude Guéant, uno dei fedelissimi dell’ex presidente. I contanti arrivarono infine allo stesso Sarkozy.
Inoltre, la testimonianza di Takieddine risultò in linea quanto detto dall’ex direttore dell’intelligence militare libica, Abdallah Senoussi, nel 2012 dinanzi alla procura generale del consiglio nazionale di transizione libico.
Alcuni documenti dell’ex ministro libico del petrolio, Choukri Ghanem, fanno riferimento all’esistenza di versamenti di denaro verso Sarkozy. Ma non solo. Bechir Saleh, ex finanziere di Gheddafi, aveva rivelato sempre a Le Monde che “Gheddafi aveva ammesso di aver finanziato Sarkozy. Sarkozy nega ma io credo di più a Gheddafi”.
Nicolas Sarkozy smentisce
Sarkozy smentisce tutte le accuse. Tra l’altro, era già stato rinviato a giudizio per non aver rispettato le regole sul finanziamento della sua campagna elettorale del 2012. Aveva speso infatti circa 20 milioni in più rispetto al massimo dei 22,5 milioni consentiti per legge.
Nessun commento dal premier francese Edouard Philippe.
Rossella Micaletto