Nicholas Green aveva solo sette anni quando il suo sorriso è stato spento dall’uno o l’altro uomo di mafia
Nicholas Green ha salvato la vita a sette persone con suoi giovani organi
La mafia uccide senza pietà chiunque si trovi sul suo cammino. La morte di Nicholas Green ne è una testimonianza. Era a bordo di una Autobianchi Y10 con i suoi genitori. A soli sette anni è morto per errore. Un errore che dal 1994 a oggi non ha permesso alla sua famiglia di vivere una vita normale.
La vicenda
L’auto della famiglia Green è stata scambiata per quella di un rappresentante di gioielli. Subito assaltata da due rapinatori che hanno aperto il fuoco. Nicholas non ce l’ha fatta. Il 29 settembre del 1994 è stato raggiunto da quel fuoco che solo lui sa quanto male gli ha potuto causare. Il primo ottobre dello stesso anno, il piccolo si è spento, dopo aver donato tutti i suoi organi. Questa è forza di una famiglia che, nonostante il dolore lancinante, ha deciso di fare del bene. Il cuore del piccolo Nicholas Green, è stato donato ad Andrea Mongiardo. Le parole del papà sono state:
Mio figlio ha un grande cuore. Voglio che continui a battere.
Un cuore che ha continuato a battere fino allo scorso Febbraio, quando anche Andrea si è spento a causa di un linfoma.
A distanza di anni, tra confessioni, ergastoli trasformati in domiciliari e inutili assegnazioni di colpe, papà Green continua a battersi per una nobile causa. Dal 1999, vige infatti una legge nazionale che vieta al personale ospedaliero la possibilità di rivelare l’identità del ricevente alla famiglia del donatore.
Date alle famiglie la possibilità di conoscere chi ha ricevuto gli organi dei propri cari. Alcune persone non vogliono sapere. Ma molte altri sì e questo le lascia con un sentimento di incompletezza, a volte angoscia, nelle loro vite.