Andrea Mongiardo muore, aveva in petto il cuore di Nicholas Green
Muore per un linfoma a distanza di 22 anni dal trapianto
Nicholas Green è stato ucciso nel 1994. Sette dei suoi organi hanno salvato altrettante persone. L’auto della sua famiglia è stata scambiata per quella di un rappresentante di gioielli. Tra i molti colpi di arma da fuoco, in un tentativo di rapina, muore Nicholas a soli 7 anni mentre percorreva l’autostrada A3.
Venuto in vacanza dalla California avrebbe tanto voluto vedere lo stretto di Messina. La morte non gliel’ha permesso. Il suo cuore è stato trapiantato nel petto di Andrea Mongiardo, quindicenne dell’epoca, al Bambino Gesù di Roma.
Dopo il trapianto, finalmente, Andrea è riuscito ad andare allo stadio a vedere la sua amata Juventus e ha vissuto una vita che molti definirebbero normale. Una vita normale durata all’incirca 37 anni, quando un linfoma se l’è portata via.
Il cuore di Nicholas continuava a battere fino a pochi giorni fa, per la gioia di mamma e papà. Un secondo, dolorosissimo lutto per la famiglia Green.
“Mio figlio ha un grande cuore. Voglio che continui a battere” aveva dichiarato il papà di Nicholas il giorno del trapianto. Un dolore lancinante che, tuttavia, sembrava quasi essere attutito dal sorriso di Andrea.
Un romano originario di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio con un giovane cuore californiano. Grazie ad Andrea, il piccolo Nicholas ha vissuto per 22 anni dal giorno della sparatoria. Ha vissuto un po’ di più, ma mai abbastanza.
Nicholas aveva sette anni. Andrea trenta in più. Li univa un cuore. Un cuore che scalpita, gioisce, piange di dolore e di gioia. Un cuore che ama, perché è col cuore che si ama, e che amerà per sempre. Un cuore che si è circondato di speranza, proprio quando sembrava che tutto fosse perduto. Un meraviglioso cuore di bimbo.
Maria Giovanna Campagna