Un’esperienza intima, ironica e suggestiva regalata da Niccolò Fabi ai suoi fan in Emilia
Una recensione a ‘caldo’ sul concerto di Niccolò Fabi potrebbe essere di parte, troppo influenzata – nel bene o nel male – dal recente impatto emozionale e visivo dell’evento appena vissuto. Per questo motivo a volte può essere giusto riflettere, far sedimentare le emozioni, le impressioni, attendere che lo stravolgimento emotivo si quieti per analizzare i colori e le sensazioni in maniera più oggettiva.
Ma quando ci si accorge che, nonostante il distacco imposto e l’analisi razionale, emotivamente ci si sente ancora vivi 48 ore dopo lo spettacolo, allora è davvero necessario descrivere ciò che è accaduto.
Quello di Niccolò Fabi domenica 29 gennaio al Teatro Regio di Parma è riduttivo considerarlo concerto. È stata una vera e propria esperienza emozionale fatta di riflessione e introspezione, merito dei pezzi d’apertura del nuovo album “Una somma di piccole cose”. Una serata fatta anche di gioco e sorrisi grazie ai momenti ludici creati da Niccolò e dal suo carattere spiritoso e ironico.
Dopo i primi pezzi, intimi e raccolti, l’atmosfera al Regio è diventata sempre più calda e coinvolgente. A riscaldare il pubblico con una luce intima e personale pezzi come Mimosa, Facciamo Finta e Solo un uomo, atmosfera che ha assunto poi tinte più forti e sognanti con Vento d’estate e Oriente.
Il pezzo Lasciarsi un giorno a Roma è stato molto sentito dal pubblico parmigiano, che dopo un timido inizio si è sbottonato e lasciato andare, animando l’intera la platea al suono e al ritmo di mani battute all’unisono.
Anche Costruire ha permesso all’intera platea di fare un salto nel proprio io, per ricordare l’importanza che in
“mezzo c’è tutto il resto, e tutto il resto è giorno dopo giorno, e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire. E costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione”.
Per tutta la serata l’atmosfera si è mantenuta intima e sognante, arricchita anche da un divertente scambio di battute tra Niccolò e il suo pubblico.
L’artista è riuscito, con semplicità e ironia, a costruire uno spettacolo non per il pubblico ma con il pubblico. Ad accompagnare il cantautore sul palco 4 giovani musicisti, che hanno realizzato insieme a Fabi un soul davvero emozionante e intimo, con sfumature più vivaci e colorite per le canzoni più ritmate.
Niccolò ad un certo punto della serata ha passato poi il microfono al suo musicista/cantautore Bianco, che ha condiviso con i presenti la sua Filo d’erba, secondo singolo estratto dall’album Guardare per aria (2015).
Un concerto, molto di più. Un’esperienza davvero unica, a tratti surreale, un piacere che solo chi era presente o parteciperà alle prossime tappe del tour potrà comprendere e sentire appieno.
Grazie, Niccolò!
Qui tutte le date del tour ‘Una somma di piccole cose”
Annachiara Cagnazzo