Il NYT ha compiuto un altro passo in avanti nel futuro. Lo scorso 27 ottobre Runa Sandvik, Direttore della sicurezza informatica del giornale americano, ha annunciato l’attivazione dell’accesso al sito tramite il browser Tor.
In campo d’innovazione al New York Times sono sulla breccia da anni, arrovellandosi su come superare la crisi del settore. Fronteggiare l’abbassamento delle vendite per la versione cartacea e la difficoltà di ottenere guadagni congrui con la versione on line. Furono tra i primi, nel 2011, ad introdurre il sistema paywall. La richiesta di pagamento dopo la lettura di un numero limitato di articoli.
Scelta suffragata da un successo inatteso. E adesso il New York Times approda sul deep web, ciò che si nasconde sotto la punta dell’iceberg. Il 99% delle pagine circolanti su internet, non rintracciabili sui motori di ricerca perché non indicizzate grazie alla tecnica di anonimizzazione Onion routing.
Deep web: i motivi della scelta
Le decisione è stata presa per rispettare chi vuol navigare e leggere tutelando la propria privacy o la propria libertà d’informazione. Come ha spiegato Runa Sandvik nel suo annuncio, “Il New York Times riporta le storie di tutto il mondo, e i nostri articoli vengono letti da persone in tutto il mondo. Alcuni lettori scelgono di utilizzare Tor per accedere al nostro giornalismo perché sono tecnicamente impossibilitati a fare altro; perché si preoccupano del monitoraggio della rete; perché si preoccupano della privacy online; o semplicemente perché questo è il metodo che preferiscono”.
“Il Times è impegnato a fornire una giornalismo indipendente e di qualità”, aggiunge Runa Sandvik. “Il nostro team di ingegneri è impegnato a garantire che i lettori possano accedere al nostro giornalismo in modo sicuro. Ecco perché stiamo esplorando i modi per migliorare l’esperienza di quelli che utilizzano Tor per accedere al nostro sito web”.
L’indirizzo da cercare con il browser Tor è https://www.nytimes3xbfgragh.onion/. L’obiettivo è assicurare ai lettori del NYT la raggiungibilità del sito “senza controlli o blocchi” e garantire che si colleghino in “modo sicuro”.
Lavori in corso
L’esperimento è appena cominciato e alcune funzioni non sono state ancora attivate. Il servizio è “sia sperimentale che in fase di sviluppo”, ha spiegato Runa Sandvik. “Ciò significa che alcune funzionalità, ad esempio login e commenti, sono disabilitate fino alla prossima fase d’implementazione”. Inoltre ci potrebbero essere “delle interruzioni occasionali mentre cerchiamo di migliorare il servizio. Il nostro obiettivo è quello di abbinare le funzionalità attualmente disponibili sul sito principale del New York Times“, ha concluso Runa Sandvik.
Intanto i lettori sono invitati a inviare commenti costruttivi e segnalazioni di errori a questo indirizzo onion@nytimes.com. Per aiutate il New York Times a migliorare più velocemente la sua presenza sul deep web.
Michele Lamonaca